Nord e Sud - anno II - n. 7 - giugno 1955

- Itala gente dalle molte vite - disse una voce - tu potrai avere ore ·di smarrimento e di oblio, ma non puoi perire. Poggiato alla schiena di una poltrona, con le braccia incrociate sul µetto, Renato Serra era rimasto al suo posto immerso in prof onda meditazione. Ma si riscosse ad un tratto. Intorno a lui si era rifatto un piccolo gruppo, capeggiato ·da Ugo Ojetti, e tutti insistevano perchè. egli leggesse loro l'avvenire. Renato Serra ebbe un moto di fastidio: - Credevo - disse, - di aver dissuggellata una pagina della storia d'Italia; non sapevo che sarei disceso al grado di veggente nella sagra di villaggio. - Ma poi guardò meglio i suoi interlocutori; uno strano sorriso increspò le sue labbra. Cambiando a un tratto pensiero, disse: - Ebbene, parlerò, ma non ne avrete ragione di letizia. - E si rivolse anzitutto a Ugo Oj etti : - Un giorno, in questa sala, un terribile dilemma sarà posto a Luigi Albertini : lo stesso dilemma che il predone, nell'ombra notturna, pone, con l'arma in pugno, al viandante solitario: o cedere il Corriere della Sera, o soffrire che esso sia saccheggiato o distrutto. Quando la spoliazione sarà compiuta, quando quest'9rgano di fede e di battaglia sarà ,divenuto un brandello di carta senz'anima e senza vita, quando cuori fedeli sanguineranno per l'oltraggio recato al diritto ed alla ragione, un uomo si leverà dal vecchio focolare di-- strutto per avallare col suo nome, con la sua autorità, con la sua competenza, col suo prestigio il fatto compiuto ... quell'uomo sarete voi, e su tale base edificherete il vostro cursus honorum. Due professori erano accanto ad Ojetti: Arrigo Solmi e Giorgio del Vecchio: filosofia e storia, Vangelo e Talmud erano amicamente a braccio. Renato Serra li fissò: - Finchè l'Italia avrà giuristi del vostro stampo, non perirà la tradizione dei giureconsulti che si prosternavano a Roncaglia di- . nanzi al Cesare teutonico, e nelle cabale della legge ricercavano armi contro le irrompenti libertà comunali. Seguivano, nella piccola cerchia, due futuri ministri di Francesco Nitti: Alberto Beneduce e Andrea Torre. Al primo Renato Serra disse: - Voi ripudierete un giorno la Loggia, la Democrazia, tutti gli idoli a cui oggi abbiamo bruciato mirra e incenso. Nell'era nuova, impregnata di latinità e .di classicismo, voi ripeterete le parole del saggio banchiere romano : « Poichè la Repubblica è perduta, si salvino almeno i nostri guaBibloteca Gino Bianco

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