ai fautori dell'intervento per lo scetticismo con cui vi era esamin_ato il problema della guerra. Serra difendeva il suo punto di vista e la discussione aveva assunto, sin dalle prime battute, un tono alto, sostenuto, pieno di interesse. Porsi in un dibattito politico all'altezza di Giovanni Amendola, già nella piena maturità del suo ingegno, era impresa assai ardua, ma Renato Serra era in un momento particolarmente felice. Tutte le qualità che lo rendono così singolare ed inimitabile come scrittore - l'efficacia dell'espressione, la trasparenza delle immagini, il calore poetico - splendevano quella sera sulle sue labbra di luce più viva. Nessuno avrebbe immaginato che erano quelli i bagliori di una lampada che si alimenta all'estrema sostanza vitale. Accentuava intanto Renato Serra, nei suoi giudizi ~ nelle sue previsioni, il pessimismo a cui si ispiravano le pagine incriminate, le più belle, artisticamente, che la guerra abbia suggerite a scrittore italiano. - Questa guerra - disse a un certo punto Giovanni Amendola - non pone soltanto in giuoco interessi particolari di questa o quella nazione, ma beni di essenza più particolare e più pura. La vittoria degli Imperi Centrali e la loro egemonia in Europa significherebbe il trionfo dell'idea prussiana dello Stato : un uomo risponde dei destini di milioni di uomini; la macchina burocratica si appesantisce e si complica, soffocando nella sua stretta ogni iniziativa individuale; il ritmo della vita non è libera creazione degli individui, ma escogitazione ed imposizione dall'alto. L'intervento dell'Italia significa che noi intendiamo difendere col nostro sangue il patrimonio di libertà che i nostri padri ci hanno trasmesso. Noi vogliamo . che nessun uomo, in Italia, possa assumere il tono di Guglielmo di Hohenzollern, che i ministri non diventino ombre vane e silenziose, che il Parlamento non sia... - - Oh, terribile, fatale illusione! - interruppe Serra con così prof onda amarezza che tutti lo guardarono sorpresi, e lo stesso Amendola si fermò interdetto. Una ruga profonda solcava la fronte di Serra, stendendo come un'ombra sulla sua ·fisionomia; con voce mutata, scandendo le parole, egli .disse: - Prove terribili attendono l'Italia dopo la guerra, e lunghi anni occorreranno percl1è essa ritrovi le fila del suo destino e riprenda il cammino tra le grandi Nazioni d'Europa! - - Mi pare, caro Serra, - disse scherzosamente Albertini - che questa sera si accolga nel vostro petto tutta la tristezza dei Profeti d'Israele I [109] Bibloteca Gino Bianco ,
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