Nord e Sud - anno II - n. 6 - maggio 1955

è fatto cenno per gli anni del dopoguerra, in quanto fondato su stabili basi ideologiche e non su piccoli interessi transeunti. Quanto alle previsioni sul futuro comportamento elettorale della zona di riforma, non si possono arrischiare profezie; quasi tutto di pende ancora dagli indirizzi che assumerà la lotta politica nazionale. Se difatti questa consentirà che si consolidi, divenendo sempre più soffocante, ,l'atmosfera di regime, con aspetti rilevabili anche dall'esterno, si avranno risultati come quelli descritti; anche più vistosi, forse, ma non certo rappresentativi di un trend di opinione pubblica, in quanto ottenuti in un'atmosfera di compressione. Altrimenti, quel processo, lento ma sicuro, di rafforzamento delle posizioni democratiche, già percepibile a ben interpretare i risultati del 7 giugn,o potrà espandersi; con maggiore o minore incremento, a seconda delle situazioni locali, ma sempre in ragione inversa delle pressioni e degli espedienti trasformistici. Si corre quindi il rischio che, verificandosi (a causa di u110 zelante . attivismo, tipo funzionari della Coltivatori Diretti) un rallentamento nel \ processo di chiarificazione in atto prima che si apri'S,Sel'attuale fase di impazien~i pressioni, non sia più possibile cor1trobilanciare i progressi comunisti nelle zone non interessate da una politica d'intervento riformistico. Certo che oggi sembra doversi rilevare che la classe dirigente locale si è assunta e si va assumendo sempre di più la responsabilità di insidiare il faticoso processo di consolidamento democratico legato alla riforma, di-/ mostrandosi incapace di recare il proprio contributo a rendere operante lai I I prima politica meridionalista che mai sia stata elaborata con tale impegno da un Governo italiano. GIOVANNI CERVIGNI Questa inchiesta era già in corso di stampa 1uando il P.C.I. ha indetto, per ili 3 aprile u. s.J un corivegno a Crotone) per reagire allo stato di cose che qui si è parzialmente analizzato. Dalle cronache e dai com.metiti che la stanipa comunista ha dedicato a tale convegno _ diretto a denunziare la « corruzione e i ricatti della D.C. contro gli assegnatari » per indurli a « tradire la causa dei lavoratori » _ si deduce che il P.C.I. ha già agevolmente adattato la sua politica locale al fine di rivolgere contro il partito di maggioranza le armi che quest'ultimo si è sforzato d'i adoperare per una appariscente inversione del corso politico) sulla base di un impulso dato al piccolo trasformismo paesano. [95] Bibloteca Gino Bianco

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