nizzazioni .6.anchheggiatrici; le quali, nella regione, sembrano ostinate a reclutare i propri quadri fra il peggior personale politico disponibile. Ai vecchi capi elettori, agli avvocati di pretura e ai proprietari dell'immediato dopoguerra, è succeduta una raccogliticcia categoria di maestri elementari, « i professori», improvvisati sia ai fini dell'istruzione che della politica; ad essi spesso si aggiungono anche piccoli borghesi reduci dal P.C.1., rotti a tutte le esperienze, compreso ~l doppio gioco tra agrari e contadini. I sindacalisti della C.I.S.L., che sono stati presenti, sia pure in misura ridotta, fin dai tempi più duri, spesso costituiscono una lodevole eccezione, perchè sono rispettosi delle regole del gioco democratico e sinceramente 1 impegnati a realizzare cose in cui credono. Ma essi vengono ora soppiantati gradatamente dagli spregiudicati funzionari dell'organizzazione dell' on. · Bonomi, reclutati anche tra le fi:}aldi quello che fu lo pseudo-sindacalismo fascista. Anche i sindacalisti subiscono i dati di una situazione caratterizzata dalla debolezza di quella opinione pubblica più qualificata, che suole riconoscersi nei cosiddetti partiti minori. La conseguente radicalizzazione della lotta politica, fa luogo in Calabria a un clima civile che finisce per ·essere letale anche per la parte più avanzata e più viva del mondo cattolico. Gli stessi comunisti, del resto, non vanno immuni dalle difficoltà di selezionare una classe politica regionale: i loro migliori dirigenti politici e sindacali sono funzionari distaccati da Roma e dalle federazioni del Nord. Tutto sommato però son proprio i comunisti che da questi fenomeni, che essi non sottovalutano, ammettendo anzi che il movimento contadino attraversa un periodo di disorientamento, ritrarranno vantaggio; guadagnando in efficienza quello che vengono a perdere con l'erosione da parte democristiana dei loro quadri periferici più mediocri e corruttibili. Quelli che resta110sono, per così dire, i più << marxistizzati >> o << marxistizzabili >>. Inoltre, a certi regressi nel mondo contadino, corrispondono, magari meno frequenti, ma certo più stabili conquiste nel ceto medio. La deficienza più grave della classe dirigente locale sta appunto .µella assenza di una politica liberale per il ceto medio. Pure in questo campo, ì'iniziativa è passata nelle mani dei comunisti. Di questo passo, potrebbe anche verificarsi, fra un certo numero di anni, una situazione di tipo toscoemiliano, con un blocco tra la piccola borghesia ed il mondo contadino, evoluto sì per l'esperienza della riforma, ma distaccato dalla democrazia per i ricatti trasformistici subiti; un blocco più compatto di quello cui si Bibloteca Gino Bianco
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