Nord e Sud - anno II - n. 6 - maggio 1955

Mentre è credibile che il voto del Sindaco sia stabilmente emigrato da un lato all'altro dello schieramento politico, meno sincera appare la co11versione del consigliere comunale. Conclusione. - A questi casi di cronaca paesana, che qui si sono riferiti anche come umili dettagli di umili esistenze, non ci sembra di poter attribuire quel valore di indicazione politica vistosa che parte della stampa quotidiana ha voluto attribuire loro. Il Governo, nell'impostare la riforma agraria, aveva come còmpito il perseguimento di fini politici e sociali, di consolidamento democratico, ancor prima che di produttivismo economico. La redistribuzione fondiaria aveva, cioè, la sua principale ragione non tar1to nell'aumento unitario della produttività per ettaro, quanto nella creazione d'una coscienza di uomini liberi nei contadini cl1e venivano a beneficiarne. È chiaro che era necessario, e lo si è ripetuto più volte, un adeguato clima politico: per evitare che la redistribuzione fon diaria si configurasse come paternalistica e non come riformatrice. Naturalmente da queste considerazioni esuJa qualsiasi valutazione moralistica: si potrebbe dire addirittura che tutti i processi sociali sono disseminati di casi particolari che colorano di opportunjsmo assai più complesse realtà. Dopo tutto, ogni governo, per idealista e riformista che sia, ha un suo sottogoverno. Il guaio è che nel nostro caso sembra ormai che vi sia soltanto opportunismo e no11più spirito riformatore: sottogoverno senza governo. All'iniziale attendismo, da parte della classe dirigente locale, ha fatto seguito uno sforzo di inserirsi nelle strutture della riforma: questo inserimento, data la piega che, come si è visto, le co e vengono assumendo, ri- i schia di essere soltanto controproducente. Infatti, attraverso la classe dirigente calabrese, si ripresenta al mondo contadino quello Stato che solo da poco era sembrato esser qualcosa di più del carabiniere e dell'esattore; ma che ora sembra chiedere di essere ripagato per i benefici elargiti con la moneta della sottomissione ideologica. È evidente che, moltiplicandosi le pressioni, le minacce, le corruzioni, si verrebbe a consolidare un'atmosfera di regime. Si svuotano così le premesse, e si compromettono i fini della politica di riforma. i Il tutto risulta aggravato dalla qualità dègli strumenti periferici s11i quali si articola l'azione politica del partito di maggioranza e delle orgaBibloteca Gino Bianco

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