Nord e Sud - anno II - n. 6 - maggio 1955

• Contadini e agricoltori nell'avvenire del Mezzogiorno di Manlio Rossi Doria _Il discorso sviluppato nel precedente articolo (1 ) non può esser ripreso al punto ove era stato interrotto. Esso va proiettato nell'avvenire. Dobbiamo, cioè, prima rispondere alla fondamentale domanda di quale possa e debba essere l'avvenire dell'agricoltura meridionale. Per l'agricoltura d'ogni paese e ancor più per quella del Mezzogiorno cl'ltalia può dirsi che siamo giunti alla maturità dei tempi. Il distacco tra la tecnica e l'organizzazione produttiva di un'agricoltura primitiva e di un'agricoltura evoluta, relativamente modesto sino a trent'anni fa, si è dopo d'allora allargato, giorno per giorno, in tal misura da rendere oggi assolutamente insostenibile la posizione dei paesi che non sanno rinnovarsi. Il più profondo rinnovamento è, perciò, indispensabile per l'agricoltura me- • ridio11aleed è alla luce di questa fondamentale esigenza che vanno considerati anche i problemi sociali di queste regioni. L~ strade del rinnovamento sono note. Nel settore in cui l'agricoltura meridionale ha già attuato ordinamenti intensivi, questi debbono e possono essere resi più produttivi, più stabili e meno costosi mediante una metodica revisione di molti aspetti della tecnica culturale, un'ulteriore intensificazione degli investimenti, una sostanziale riduzione degli impieghi di mano d'opera e principalmente mediante la ( 1 ) L'evoluzione delle campagne meridionali e i contratti agrari in << Nord e Sud » n° 5, Aprile 1955. Bibloteca Gino Bianco

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