a soli trenta capifamiglia, cui le quote di media grandezza, per la povertà dei terreni montani, non potranno garantire, secondo le previsioni dello stesso ente di riforma, un reddito netto superiore alle 300.000 lire. Nonostante questa costituzionale povertà dei terreni, il canone di fitto sul mercato libero giungeva a 4 quintali di grano duro per ettaro, mentre la produzione media lorda si aggirava intorno agli 8-9 quintali. Erano proprio questi canoni gravosissimi che esasperavano i rapporti sociali del paese, e di conseguenza quelli politici: i contadini non potevano che confluire nel partito opposto a quello dei padroni, ed erano comunisti perchè ·quelli erano democristiani. La reazione contro la riforma, provvidenzialmente, allontanò i proprietari, i « cauzi longhi >> (i calzoni lunghi), dal partito di governo, che rimase inviso a tt1tti per alcuni anni, gli anni più duri della riforma. Durante questi anni fu a capo della D.C. un calzolaio, divenuto caposquadra dell'Ente Sila. Intanto il suo superiore diretto, un funzionario distaccato a Verzino, tentava di convincere i contadini che non era nei suoi fini imbrogliarli, ma aiutarli; li invitava quindi alla collaborazione. Ma invano, giacchè un maggior successo aveva un'azione contraria, condotta dall'attuale Si11daco,fratello del Segretario provinciale del P.C.I. di Crotone, e da un piccolo industriale del legno, giunto alla lotta politica e sindacale più per questioni paesane che per convinzioni ideologiche o interessi di classe. D'altra parte, la situazione obiettiva di Verzino non era tale da facilitare il compito che si era prefisso il funzionario. Verzino è un comune montano, bisognoso di sbocchi stabili alla propria agricoltura, problema che non poteva essere risolto semplicemente dalla lottizzazione delle terre; ma piuttosto dalla creazione di industrie conserviere che assorbissero la produzione di quei frutteti che a Verzi110troverebbero condizioni di acclimatabilità. In mancanza di tali provvedimenti, risolutivi della crisi del- !' economia della zona Presilana, bisognava in ogni caso procedere con lavori straordinari per riassorbire la mano d'opera eccedente all'agricoltura. L'avvìo ad un intervento più pesante di spesa pubblic~, attraverso la creazione di strade aperte dall'Opera Sila tra i comuni interessati dalla riforma, mettendo in circolazione nuovi mezzi d'acquisto, leniva la miseria di Verzino, diffusa fra i piccolissimi proprietari, braccianti, fittavoli. Ne risultava facilitato il lavoro politico dei democristiani, non intralciato dalle molteplici e contradditorie pressioni << personali » freqt1enti nella pianura, per « amorevole >> interessamento del partito e delle organizzazioni fianBibloteca Gino Bianco
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