Nord e Sud - anno II - n. 6 - maggio 1955

menti del mondo padronale, per l'altro dalla consideraz1.one che « il partito comunista è l'unico che tuteli gli interessi dei lavoratori »; qualora però vi fosse un altro partito, capace di soddisfare, magari meglio, le stesse esigenze, per lui si potrebbe riprodurre un problema di scelta politica. Si vuol significare, con questo, che anche gli esponenti locali del P. C. non si può dire siano << marxistizzati >>. Ma i disoccupati e gli zolfatari di Strangoli condannano il gesto dei dirigenti che abbandonano i partiti di sinistra, ritenendo che esso potrebbe forse essere giustificato per coloro che, come i contadini di Rocca di Neto, abbiano ricevuto concreti benefici attraverso una distribuzione di terra in proporzioni sufficienti a sopperire ai loro bisogni. Tutti questi distinguo, basati su 1ninori o maggiori benefici, su esigenze di vita più o meno compiutamente soddisfatte, ·stanno a dimostrare come per i comunisti di Strangoli non si tratti d'una precisa scelta ideologica, ma solo d'una adesione sindacale. Peraltro, il diffondersi di organismi come le Pie Unioni degli assegnatari non è da considerare con leggerezza: in quanto, pur essendo essi fondati su un proselitismo capace di rispettare 'la personailità umaJ?.a, eà esente da metodi grossolanamente disedt1cativi, sig11ificherebbe il legare direttamente al clero, e svincolare dal potere politico laico, una rete di piccoli ma diffusi interessi. Si concluderebbe così, negativamente, con u11a soluzione reazionaria sul piano politico, un'operazione progressista sul piano economico e sociale, come la riforma agraria: pur senza contare che una nuova arma sarebbe offerta alla tattica comunista, che raccogljerebbe intorno al Partito, sotto un comune denominatore laico, tutte quelle insofferenze che potrebbero derivare da una tale iniziativa e che hanno una loro radice in antiche e persistenti tradizioni dell'opinione pubblica meridionale. Rocca di Neto. - A 16 Km. da Strongoli, con caratteristiche analoghe, per quanto siano relativamente migliori le condizioni generali di abitabilità, si erge questo borgo di 3.872 abitanti, guardando dall'alto dei suoi 183 metri lo snodarsi ghiaioso del fiume da cui piglia il nome. La maggior parte dei terreni del Comune appartenevano ai più grossi 11omi del latifondo calabrese ~ principalmente ai Berlingieri - con un processo di concentrazione molto più spiccato di quello riconoscibile a Bibloteca Gino Bianco

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