Nord e Sud - anno II - n. 6 - maggio 1955

te mutato la fisionomia economica e sociale della zona. L'Amministrazio11eè retta, fin da·1l'immediato dopoguerra, da una coalizione di sinistra, capeggiata da un avvocato socialista, non iscritto al partito ed erede della tradizione di socialismo romantico ed umanitario. I contrasti sociali del paese sono stati molto vivi, e non solo per le solite occupazioni di terre, anteriori alla riforma, quanto per la presenza di una certa aliquota di manovalanza non contadina e non qualificata, che conta per il proprio sostentamento su una serie di espedienti nei mesi invernali e sui lavori pubblici nei mesi estivi; in complesso, però, essa rimane frequentemente disoccupata. V'è inoltre, in paese, un certo numero di zolfatari, che lavorano nelle vicine miniere, dove sono costretti a un cottimo pesantissimo (fino a 26 carrelli giornalieri) e che, consapevoli ormai di essere conculcati nei propri diritti sindacali, non contribuiscono di certo alla distensione dei rapporti politici e sociali. Nè a tale distensione coopera il partito di maggioranza, ancora controllato strettamente dai grossi interessi locali, che solo sporadicamente sostengono la candidatura di un noto esponente liberale. Per la presenza di vaste zone di terra non suscettibili di esproprio, le quote ~ssegnate ai contadini non sono state numerose; e sono state in genere di limitata estensione: predominano, specie verso lo scalo ferroviario sulla litoranea ionica, le quote di due ettari, suscettibili però di radicale trasformazione con il compimento del vasto piano di irrigazione previsto dall'Opera Sila (utilizzazione delle acque del Neto, che scorre poco distante, dividendo i comuni di Strangoli e di Rocca). I contadini, per quanto insoddisfatti dell'estensione delle proprie qu~ te, si dichiarano tuttavia « grati al governo italiano>>, che, sia pure in seguito alle lotte da essi ingaggiate, gliele ha concesse. Nel 1954 si installò a Strongoli una missione di Passionisti, diretta da un giovane sacerdote barese, con il compito di iniziare un'opera di intenso apostolato sociale tra gli assegnatari: preparando il terreno alla nascita di quelle Pie Unioni, per il cui tramite il clero italiano sta cercando il modo di controllare e indirizzare le nuove realtà e mentalità formatesi nelle zone di riforma. I Passionisti ebbero a Strangoli la fortuna di incontrare l'avversione dell'intero schieramento politico del paese: per la ostilità non solo dei comunisti, bensì anche dei proprietari << democristiani», che mal vedevano anche questa forma di attivismo svolgente sem- [73] Bibloteca Gino Bianco

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