sottozone, alquanto diverse l'una dall'altra per le caratteristiche economiche e sociali. Una prima zona, la Presilana, è costituita da terreni situa ti in alta collina, che si presentano costituzionalmente magri e ro.e. no suscettibili di miglioramenti; v'è presente, ed è abbastanza diffusa, la piccolissima proprietà particellare, accanto alla media e grande proprietà. Questa ultima era in genere di già passata, al momento degli espropri, dalle mani dei baroni a quelle d'una recente borghesia, che ne aveva però lasciata immutata la forma di conduzio11e. La lotta di classe vi assume forme meno aspre e i contrasti politici sono meno esasperati; anzi, si può <lire che in parte gli orientamenti politici di sinistra siano stati determinati dall'influenza esercitata dalla zona contigua. Questa, la seconda, è una vera pianura: la pianura del « Marchesato » di Crotone, dove sorgono, a grande distanza fra loro, e in prevalenza su acrocori, i grossi borghi del latifondo, che interrompono la monotonia di una landa deserta, solo adesso punteggiata dalle case della riforma. Questi borghi sono simili l'uno all'altro nell'oscurità maleodorante delle casupole, nella miseria, nell'angustia dei vicoletti, nelle disperate condi- . zioni delle scuole, le quali neanche ricorrendo al doppio turno riescono a far coincidere il numero degli alunni con quello dei banchi. Vi predomina la grande e grandissima proprietà, detenuta in gran parte, al momento della riforma, dai vecchi baroni. Siamo nel clalssico latifondo, dove accentuate sono le forme della lotta di classe. A questa zona appartengono cinque degli otto casi presi in esame: Strongoli, Rocca di Neto, Casabona, Zinca e Papanice. Gli altri appartengono alla zona presilana: Verzir10, Marcedusa, Sellia. Strongoli. - E' un grosso borgo del latifondo, tipico nelle sue caratteristiche: s'erge a 342 metri sul livello del mare, a cavalcioni d'uno sperone di roccia, diminando una estesa pianura, ondeggiata dall'accavallarsi di collinette e dune. Posto a metà strada tra due famosi capisaldi del1' organizzazione comunista, Rocca di Neto e Melissa, è popolato da 6845 abitanti, i quali si affollano prevalentemente in case buie, dal pavimento sconnesso e dalle incerte chiusure. La maggior parte dei terreni sono passati, dalla fine del secolo scorso in poi, nelle mani di alcuni grossi proprietari locali, in prevalenza di borghesia recente, che, sostituendosi ai baroni, non hanno sostanzialmenBibloteca Gino Bianco
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