distensione degli interessi turbati dalla riforma, cl1e, in parte, proprio nel quadro di essa, trovavano nuovi punti d'appoggio; ed insieme si sr.norzavano le polemiche di « parte borghese >> contro l'Ente. Attraverso le sue varie crisi e per conservare una autonomia sostanziale, l'Ente Sila aveva dovuto pagare un prezzo politico, consistente nell'abbandono di qualche leva nelle mani degli esponenti locali della D.C.: consentendone l'inserimento, più limitato al centro che alla periferia, dove maggiore era stato l'agganciamento dei capi elettori dei paesi, ora segretari di sezione ed attivisti. Ne aveva fatto di sollito le spese un settore dove la competenza tecnica si sarebbe dovuta accoppiare a notevoli capacità personali: quello dei servizi sociali. Questi furono considerati occasione per disordinate asst1nzioni, sulla base delle solite raccomandazioni; o, peggio, divennero una balorda finzione per creare, all'ombra dell'Ente, una fittizia rete d'attivismo di partito. Certo nessuno si preoccupò di selezionare efficienti quadri per un efficiente servizio sociale, il quale, così, divenne sinonimo di « sistemazione», alla vecchia maniera piccolo-borghese) e sinonimo di sottogoverno. Comunque, entrato l'Ente nella fase delle realizzazioni, la sua azione cominciava a produrre effetti, psicologici ancora prima che economici; il ragguardevole intervento di spesa pubblica, d'altra parte, aumentava il potere d'acquisto del mercato, e in particolare quello dei prestatori d'opera; ne conseguiva anche un lento mutamento delle condizioni d'equilibrio politico. Quel bracciante che aveva superata vittoriosamente la battaglia per le calorie, non era pronto per nuove e più ampie rivendicazioni, da agitarsi non più nei confronti del tradizionale proprietario, assenteista e parassitario, ma contro un recente elargitore di tangibili benefici: l'Ente di riforma. Ne risultava naturalmente indebolita la carica rivoluzionaria; anche perchè la stessa polemica contro l'Opera Sila, nella misura in cui era smentita dalle realizzazioni, perdeva mordente. Insoll).ma, questo mondo contadino, cominciando a perdere l'assoluta dedizione alle proprie dirigenze politiche e sindacali, ed insieme moderando la tradizionale sfiducia negli organi dello Stato, veniva a porsi come un dato nuovo, anche se tuttora incerto, della lotta politica. Dal canto suo, la piccola borghesia rurale andava distaccandosi lentamente, tanto dal movimento contadino, quanto dalle ideologie politiche che ad esso presiedevano: il quadro del dopoguerra era mutato. S'andavano progresBibloteca Gino Bianco
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