Nord e Sud - anno II - n. 6 - maggio 1955

I del P.S.I. (Nord e Sud, a. I, n. J; a. II, n. 5). Ma verranno meno a questa possibilità, necessità, dovere e funzione, ove dovessero ostinarsi in un atteggiamento di pregiudiziale ostilità verso le altre forze di democrazia laica,. per una sterile ed astratta polemica retrospettiva sulle respontabilità del 18 aprile e del 7 giugno. Ancora una volta, e ci sembra doveroso riconoscerlo, fra le tante facili critiche che da destra e da sinistra si rivolgono contro i «partitini», proprio da questi è venuta una lezione di respon.sabilità.Tutte le volte che il P.R.I. o il P.S.D.l. hanno puntato i piedi - per la riforma agraria, per la riforma fiscale, per la liberalizzazione degli scambi, per la riorganizzazione dell'l.R.I., per limitare il prepotere dei monopoli, e via dicendo - la così detta stampa in,dipendente ha commentato con toni aspri le lor.o <<pretese».E tutte le volte che questi partiti hanno concluso un accordo per realizzare, in sede di governo, parte del loro. programma, si è gridato da sinistra che: essi si prestavano ad assolvere un ruolo servile nei cotifronti del partita . maggiore. . Sono queste le difficoltà obiettive di una condotta politica ispirata alle esigenze di costruzione democratica in condi.zioni di estrema difficoltà. Certo, Paccìardi e Saragat!Matteotti e La Malfa, Reale e Vigore/li, hant2r> commesso errori, hanno subìto qualche situazione che non doveva essere subìta, hanno irrigidito qualche rapporto che doveva essere trattato con maggiore elasticità: chi è nella mischia commette di"questi errori. Ma la funzione degli osservatori politici e dei gruppi di pressione complementari è di giudicare equanimamet2te, di correggere e di suggerire. Oggi, invece? è di moda, quasi, da parte di certi critici del centro-sinistra (che vanno ad allin,earsiinconsapevolmente con II Tempo e con il Giornale d'Italia), d'infierire co1i giudizi moralistici contro i repubblicani ed i socialdemocratici. A questi critici si deve dire che il loro atteggiamento è astratto e spesso ingeneroso. Noi rispettiamo quei gruppi intellettuali che cercano di superare i difficili termini del centrismoper suggerirenuove formule; rispettiamo quei nuclei politici che cercano per altre vie di allargare l'infiuenza della de1nocrazia laica; rispettiamo tutti coloro che sono impegnati a cercare nell'avvenire altri e più sicuri shocchi alla democrazia italiana. Ma rispettiamo anche coloro clze si battono in prima filaJia contatto con le maggiori difficoltà del ,presente, sbagliando magari, ma pagando sempre di persona o, ..secosì si può dire, <<dipartito».E se guardiamo con serenità [s] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==