Ritornando alla nostra prima osservazione, e cioè che il problema di Taranto va inquadrato nella distinziane tra la vecchia e la nuova città , giova aggiungere quindi che il risanamento dei tuguri della città vecchia , anche se indilazionabile, rimarrebbe una bonifica edilizi¾ se la spaziosa, moderna,. rettilinea città che si slarga al di là del canale navigabile tra i « due mari » non sarà, cioè, capace di creare fonti nuove di lavoro, indipende nti ed estranee alla Marina Militare. Quanto al turismo, è una aspirazione questa che è sorta in molte parti del Mezzogiorno, creando a volte illusio ni che non devono essere coltivate oltre un certo limite. Ammesso, comunqu e, che il turismo rappresenti un apporto non trascurabile per alcuni centri minori e per alcune categorie di cittadini, non è certo su di esso che si può fondare la vita presente e avvenire di città come Taranto, ove, d'altra p arte, la Marina Militare occupa quasi tutte le zone di maggiore attrattiva t uristica,. circa metà della riva del Mar Piccolo, le isole di S. Pietro e S. P aolo, il capo S. Vito. La soluzione del problema di Taranto non può essere perciò legata che all'intensificato sviluppo delle riforme e degli investimenti in atto n el Mezzogiorno. È quanto avviene nel comprensorio metapontino che forse le apre nuove prospettive. Una rammodernata rete ferroviaria e stradale p uò renderla centro di congiunzione e di smistarr1ento naturale tra la peni sola sa... lentina e tutto il Mezzogiorno continentale, centro di raccolta dei prodotti agricoli delle zone di bonifica della Basilicata. Ciò rianimerebbe anche il traffico del porto mercantile, tristemente vuoto. Si dice pure che esistono possibilità di sfruttamento a scopi industriali del fondo melmoso del mar Piccolo per la produzione di concimi chimici, da scambiare con il re troterra bonificato. Ma occorrono energia e intraprendenza; e anzitutto occorre acquistare piena coscienza delle possibilità ridotte della Marina Milita re, non più in grado di assolvere a Taranto la funzione che assolveva una vol ta. Ecco comunque un problema concreto - Taranto fra Basilicata e Salento - del rapporto città-campagna nel Mezzogiorno. Sarebbe inte ressante aver attirato l'attenzione degli studiosi per aver almeno una risposta a questa domanda: verso quale città graviterà la trasformata zona metapontina? E cioè, quali interventi occorre predisporre per samare una situazion e cittadina patologica in ar1nonia con una situazione contadina in rapida evol11zio·ne produttiva. S.R. Bibloteca Gino Bianco
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