Nord e Sud - anno II - n. 6 - maggio 1955

una teoria di scalini in terra battuta, scivolosi, per trovarsi su un fondo privo di mattoni, da cui sorge l'acqua marina inquinata dallo scolo delle fognature, rimaste quelle di un paio di secoli or sono, depositi di stagnante putridume, non canali di convogliamento. · L'umanità che abita questi tuguri, la cui ampiezza media si aggira intorno ai 4 mq. (nell'intera città vecchia, secondo i dati ufficiali dell'Istituto Centrale di Statistica riferentisi al 1952, vivono 30.762 individui; tra la via di mezzo e via Garibaldi, 5.171 individui sono stipati in 1.639 vani, con un indice di affollamento di 3,48 persone a vano), è insidiata, sin dalla nascita, dalle più tremende malattie. La mortalità infantile nel primo anno di vita vi raggiunge infatti la cifra del 162 per mille, contro quella del 98, 1 per l'intera città, che già rappresenta il massimo verificatosi per tutta l'Italia nel 1952; i nati morti sono il 39,7 per mille. Se si pensa che per simili abitazioni la gente è costretta persino a pagare un fitto mensile che oscilla fra le 1000 e le 5000 lire, la situazione rasenta l'assurdo. I mali più comuni a Taranto sono la tracomatosi e la tubercolosi polmonare. 11 loro contagio è favorito direttamente dalle condizioni ambientali, dalla mancanza di aria e di sole, dall'u•midità mista ad esalazioni di fogne delle abitazioni terranee e sotterranee, dal sovraffollamento (in un vano vivono sino a 14 individui), dalla promiscuità, dalla denutrizione. I bambini affetti da tracoma, che frequentano le scuole elementari, raggiungono il 3_%1 (il 25% appartiene alla città vecchia). Lo stesso male, tra gli adulti, e in particolare tra individui al di sopra dei 55 anni, è diffuso per il 34%· Su un caso di tubercolosi polmonare verificatosi nella città nuova, ve ne sono 7 nella vecchia; la paralisi infantile segna un rapporto da 1 a 9, la sifilide da 1 a 4, il tifo da 1 a 3; il 92% dei casi di deficienza mentale e 1'84% di quelli di delinquenza minorile provengono dalla città vecchia. È molto difficile comprendere come mai sino ad oggi non sia stata intrapresa alcuna bonifica urbanistica. La spesa del resto non sarebbe neppure enorme. I tecnici del Comune hanno calcolato che si potrebbe portare a termine il risanamento completo della città vecchia con 3 o 4 miliardi; somma che le striminzite finanze locali non possono ricavare da nessuna parte, ma che potrebbe essere reperita come un'anticipazione o priorità di quella spesa pubblica che noi vorremmo destinata a « una politica della città» nel Mezzogiorno. Quando si parla del Mezzogiorno si guarda sempre al fattore « terra», all'individuo «contadino». Ci si interessa anche di Napoli, per la sua vastità, per la massa della sua popolazione, magari per l'eco sollevata dalla letteratura popolare e dal cinema. Di Bari generalmente si dice che è una città attiva, prospera, intraprendente; e non è soltanto questo. Altri centri entrano nella cronaca quotidiana per disgrazie e vicende del tutto occasionali. Anche l'estrema sinistra ha elevato a simbolo la miseria contadina. Così è passata in secondo piano l'altra faccia del problema, la [58] • Bibloteca Gino Bianco

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