parlare le realizzazioni col linguaggio efficace dei fatti, sortirebbe in un'assai più convincente propaganda. Questa specie di obbligato folclore ecclesi2stico-democratico dell'Isola produce invece l'effetto di mettere in risalto una mentalità provinciale e vanitosa, che non è da prendersi certo come una nota distintiva di quelle persone dabbene le cui immagini la « Settimana Incom » ci propina con la stessa ferma convilllzione con cui le nostre madri c'imponevano il cucchiaio di medicinale ricostituente, a fin di bene; giacchè le ore dedicate alle. funzioni di rappresentanza sono inevitabili nel calendario di ogni dig11itario e di ogni personalità pubblica. Ma insomma, non si vorrebbe che la gente,. per buona parte, temiamo, ancora non sufficie11temente fornita di evoluta coscienza civica, e propensa piuttosto a ironie e malignità, commentasse quelle apparizioni sullo schermo, scambiando l'attività secondaria che in esse è documentata, per l'attività principale dei personaggi in mostra. Nelle monarchie costituzionali, l'utilità delle famiglie reali è, da questo punto di vista, fuori discussione: re, regine, principi, principesse, e duchi e duchesse della parentela, fanno risparmiare un tempo prezios·o agli uomini politici, recandosi a tagliar nastri ed a lanciare bottiglie di spumante in loro vece; con il riconosciuto vantaggio che dà loro per giunta l'allenamento a quel genere di vita, il quale ha tanta importanza per loro, e per il quale loro hanno tanta importanza, come la presenza di certe vecchie soubrettes su1 palcoscenico nelle riviste di lusso. Nelle repubbliche, la truppa dei sottosegretari di Stato costituisce una riserva -preziosa agli stessi fini, e può venire adoperata quasi senza risparmio. Ma nelle Giunte amministrative, e sia pure regionali,. non è credibile che gli amministratori a~sumano tanto volenterosamente certe incombenze, da far dubitare che l'intero spettacolo si riduca ad una continua sfilata sulla passerella, per restare nei termini di paragone già adoperati. « No tizie dalla Sicilia », sì, e sia lode a quel brav'uomo (io non so davvero chi sia), che ebbe l'idea di farne una rubrica nell~ rubrica cinematografica. Che ci diano però in visione un po' più di notizie e di Sicilia. Forse che noi vorremmo assistere alla presentazione sullo scher1110 del folclore tradizionale sicil,iano? Ohibò! Ci è capitato di recente di ascoltare i ruggiti del pubblico, messo dinanzi al cc documentario » d'una Sicilia, che pareva frutto dell'immaginazione o piuttosto del delirio d' un gerarca del defunto cc dopolavoro ». Contadini e contadine in scomodissimi costumi re-- ... gionali, del tutto inadatti alle fatiche campestri, coglievano con mossette graziose le arance dagli alberi, cantando beninteso canzoni popolari. Splendeva. sulle giacchette di velluto, sui calzoni affibbiati, sui corsetti e sulle pesanti gonne il Sole, cc ricchezza che nessuno ci può togliere », secondo l'abusato. aforisma. I carretti istoriati costituivano il solo mezzo di trasporto s.ulle strade dell'Isola, vuoi per le merci vuoi per· le persone. E magari, diceva sconsola-. tamente uno del pubblico, sul Continente c'è ancora chi ci crede. V. F... [50] Bibloteca Gino Bianco
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