GIORNALE A PIÙ VOCI • << Periferia dell' Europa >> L'Economic Survey of Europe in. 1951 reca, come annesso al cap. VI, la :Solita cartina della geografia del sottosviluppo in Europa: sono indicate in .bianco quelle regioni nelle quali il reddito medio pro capite degli abitanti ,è inferiore ai due terzi del reddito medio nazionale pro capite. È appena necessario aggiungere che le regioni del Mezzogiorno continentale e la Sicilia .so110appunto segnate in bianco: esattamente come la Spagna meridionale, -come certe regioni della Grecia. Anche questo si sapeva: il che non toglie ,che tutte le volte che l'occhio cade di nuovo su quella cartina non si può •evitare un moto di sconforto e quasi di stanco abbandono. Direrr10 di più: -questa macchia bianca, al posto di quella che nella retorica immaginazione ,dei nostri sillabari era la « punta dello stivale », aggiunge allo sconforto la mortificante coscienza che noi siamo non solo geografi-camente ma anche economicamente alla periferia dell'Europa; aggiunge il sospetto che noi si sia periferia anche sotto altri aspetti. Forse che una cartina del genere non può essere fatta anche, oltre che per l'economia, per l'infantilismo politico? Forse .che il Sud non è già, non si avvia a diventare periferia dell'Europa anche per certe condizioni e certi metodi della lotta politica che si vengono affermando ·ogni giorno di più? Ecco: dietro l'europeismo di molti meridionalisti di oggi v'è appu:nto 1Jesperienza di tutte queste « cartine », -di quelle del sottosviluppo, che abbiamo da anni sott'occhio, e delle altre che no.n necessitano di troppa in1ma-- :ginazione per essere preparate. Non è affatto la manifestazione della « coscienza infelice » di un gruppo di intellettuali che si sentono attirati da una •cultura cosmopolita, e per ciò stesso separati dall'attuale modo di essere del loro paese; .non è u:na manifestazione di letterario decadentismo o di generica insofferenza. Se oggi v'è una équipe di meridio11alisti che afferma che il problema del Mezzogiorno va pensato con mente europea; che si sforza di operare una revisione delle impostazio.ni tradizionali tenendo conto dei nuovi dati; che si rifiuta di credere alle provvidenze straordinarie e alle leggi speBibloteca Gino Bianco
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