Nord e Sud - anno II - n. 6 - maggio 1955

... de iure e dei sindacati e delle Commissioni Interne. Le sconfitte della CGIL :sono vittorie del padronato, ottenute soltanto mercè i ricatti, le violenze e il terrore fascista instaurati nelle fabbriche (4 ). È bene dire subito che di serio in questa tesi non c'è che l'impostazione generale data al problema. Siamo, infatti, di fronte a cause di ordine generale, non solo per l'estensione territoriale del fenomeno, ma anche perchè la radicalizzazione subìta dalle lotte sindacali nei lunghi anni di regìa comunista ha mosso i datori di lavoro a rafforzare sempre più la loro organizzazione di categoria e a trasferire quindi sul piano nazionale tutti i . problemi più grossi, lasciando al livello aziendale o provinciale soltanto .quelli minori. Per il resto, i corifei dell'estrema sinistra non possono in buona fede pretendere che la loro versione sia accettata e fatta propria. Delle altre organizzazioni sindacali, delle quali proclamano così altamente la sudditanza al padronato, essi non si peritano, ad ogni piè sospinto, di richiedere e mettere nel massimo rilievo la solidarietà. Più strano ancora ,,, che queste organizzazioni « cripto-padronali >> battano ben spesso in tempestività e in capacità realizzatrice i sindacati socialcomunisti: così è accaduto -in campo nazionale per l'accordo sul conglobamento delle retribuzioni, ,così qui a Napoli in varie occasioni particolari. Quanto alla famosa reazione padronale, è il caso di spendervi sopra qualche parola. Certo, l'aria che si respira oggi nelle nostre fabbriche non è davvero quella di otto o nove anni fa, quando i bene organizzati gruppetti degli << attivisti» erano riusciti a creare fra i dirigenti e i compagni .di iavoro un clima di intimidazio11e, di provvisorietà, di sapraff azione morale e spesso anche fisica. Le Commissioni Interne erano composte da comunisti o comunque da essi dominate; inutile sperare l'assunzione per chi non fosse nelle loro grazie. Impossibile nel generale disordine e nella dila- :gante indisciplina ogni distinzione del merito e del rendimento dei singoli; ·gli stabilimenti trasformati da luoghi di lavoro in arene da comizi, tutti -di un colore!; lo sciopero, anzi le più complicate forme di sciopero elevate ad unico modo di discutere con le direzioni aziendali, così nei minimi e più futili incidenti, come nelle maggiori e più gravi occasioni. Lentamente, con il mutare della situazione generale e il consolidamento delle istituzioni repubbl~cane, anche nelle fabbriche ci si avviò a quella normalizzazione t4 ) Questa tesi ribadiva su l'Unità del 6 aprile u. s. l'on. Togliatti. Bibloteca Gino Bianco

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