Nord e Sud - anno II - n. 6 - maggio 1955

In conclusione, sempre secondo i calcoli della Segreteria organizzativa della CISL, nei confronti diretti svoltisi fra questa e la CGIL, i sindacati socialcomunisti si trovano ad aver perduto, nell'anno decorso, 2.557 voti. Naturalmente, si tratta di una cifra di valore relativo, in quanto i confronti diretti avvengono in un numero di aziende notevolmente minore di -quello totale delle aziende in cui si svolgono cònsultazioni del genere. In effetti, mercè il potenziamento dei suoi quadri, dopo la scissione sindacale del luglio 1948, la Camera del Lavoro è andata sviluppando la propria organizzazione sempre più in estensione e profondità, in modo da compensare in parte le perdite subite. Oggi si può ritenere che essa, come tesserati (3 ) e come orientamento generale, controlli ancora saldamente più della metà dei lavoratori napoletani. * * * Il declino della CGIL è, dunque, un fatto incontestabile. Ancor più che nella sua espressione numerica, esso è però da ravvisare nello sfatarsi di un mito. Bisognerebbe, per rendersene esatto conto, rifarsi a ciò che nella storia del sindacalismo napoleta110 ha significato la Camera del Lavoro. Basterà dire che ancor oggi nel linguaggio popolare essa è sir1onimo di organizzazione sindacale, quasi fosse impossibile a concepirsi un sindacato e un'azione sindacale da essa disgiunti. Con questi precedenti la tutela ·della CGIL sul mondo operaio napoletano non pareva cosa discutibile. La prima attività di altri sindacati dopo la scissione del '48 (LCGIL, FIL, ecc) fu oggetto addirittura di scherno da parte degli avversari. Oggi comunque sta il fatto che in quasi tutti gli stabilimenti e aziende 11apoletane è presente un'organizzazione che insidia assai da vicino il primato ancora detenuto dai sindacati socialcomunisti. È ben nota la spiegazione che da sinistra si dà a questo forse i.t1atteso •cedimento. Siamo - si dice - di fronte ad un'offensiva massiccia del padronato italiano ,t_endente a liquidare in pratica, coi metodi più spregiudicati, le conquiste operaie del dopoguerra, culminate nel riconoscimento ( 1 ) Secondo la stima più accettabile alla Camera del Lavoro aderiscono oltre 80.000 lavoratori, alla Unione Provinciale cislina circa 65.000, alle altre organizzazioni sindacali di un certo rilievo un 15.000 complessivamente. Bibloteca Gino Bianco

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