Nord e Sud - anno II - n. 6 - maggio 1955

Perchè lo divenga occorre lavorare intensamente nel Mezzogiorno. La lotta per la riforma dei contratti agrari non si risolverà solo in parlamento, ma dovrà concretamente svilupparsi in ogni luogo con la moderazione e l'ostinazione di un'azione riformistica che le campagne n1eridionali ancora troppo scarsamente conoscono. L'azione diretta all'allargamento della proprietà coltivatrice, al s110 riordinamento, alla sua assistenza e trasformazione ha anche bisogno di un'azione capillare, di esempi, di iniziative individuali, del loro coordinamento, in modo da rendere sempre più efficace una legislazione che già esiste e potrà essere rafforzata. Lo stesso si dica per il co11creto avvio delle orga11izzazioni cooperative, dell'assistenza tecnica, dell'educazione popolare, campi tutti che richiedono accordi iniziali di piccoli gruppi, lavoro paziente, sviluppo graduale delle • • • • 1n1z1at1ve. Le strade di sviluppo del Mezzogiorno sono queste, non altre. Ma perchè siano molti coloro che si decidono a percorrerle, occorre anche avere una visione chiara di quel che è successo e di quel che succederà, del processo evolutivo nel quale viviamo, delle sue mète possibili, degli sforzi che occorrono per raggiungerle. È per questa convinzione e con questa intenzione che ho voluto tentare questo esame del passato e del possibile avvenire dell'agricoltura meridionale. Ora che l'ho finito, riconosco quanto di arbitrario e di incerto esso contenga, ma nè arbitraria nè incerta mi sembra la visione d'insieme dei problemi, e in ogni caso meritevole di ulteriore meditazione. BiblotecaGino Bianco

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