Fino a quando il mercato fondiario resterà caratterizzato dalla sopravvalutazione dei terreni in conseguenza della concorrenza dei coltivatori e della capitalizzazione di redditi fondiari monopolistici, la formazione di proprietà coltivatrice potrà solo verificarsi - come è avvenuto in passato - o in conseguenza di eccezionali svalutazioni monetarie, o a così duro prezzo da lasciare la proprietà coltivatrice tanto indebitata ed esausta da potersi difficilmente consolidare e migliorare. La drastica riduzione dei canoni di fitto e di conseguenza dei valori fondiari è, perciò, la condizione prima di _ quella politica di espansione della proprietà coltivatrice che rappresenta la mèta finale del processo di formazione e stabilizzazione delle imprese contadine. ,I L'aumento dei redditi contadini e la spinta a vendere da parte dei molti proprietari, che non intendessero avvalersi delle altre alternative a loro lasciat~, rappresenterebbero, d'altra parte, condizioni favorevoli alla realizzazione di un tale obiettivo, il quale, naturalmente, avrebbe a11chebisogno di essere complementarmente perseguito mediante una apposita politica di credito e di assistenza tecnica. Qualcosa di analogo può anche dirsi nei riguardi del terzo degli obiettivi e strumenti della politica agraria proposta, ossia della difesa dell'impresa capitalistica. Non v'è dubbio, infatti, che una profonda modifica dei contratti agrari avrebbe anche l'effetto di un elevamento dei salari agricoli e di un miglioramento di q11ei contratti di compartecipazione a singoli prodotti, che si praticano nelle aziende ad impresa capitalistica; e che, sot~o questo riguardo, la_riforma potrebbe accrescere, almeno in alcuni luoghi, le difficoltà dell'imprenditore, ma la riduzione dei valori fondiari e dei canoni di affitto gioverebbe sempre all'imprenditore, sia nel caso del proprietario conduttore, che sarebbe certamente in grado di conseguire redditi. più elevati di quelli bloccati, sia, ed ancor più, nel caso dell'affittuario capitalista, la cui sorte è oggi spesso precaria proprio in conseguenza dell'eccezionale livello dei valori fondiari e dei canoni. È difficile, naturalmente, far previsioni sulle possibili conseguenze di un così vasto rivolgimento di valori, tanto più che esso va prospettato in un quadro futuro di cui non si conoscono nè il sistema dei prezzi nè le caratteristiche della tecnica produttiva, ma è certo che - ridotto anche il settore del!'agricoltura alla normalità economica, mediante l'eliminazione delle situazioni di privilegio connesse ai contratti agrari - la superiorità Bibloteca Gino Bianco
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