Nord e Sud - anno II - n. 6 - maggio 1955

degit " imprescindibili diritti" delle varie città nei confronti dello Stato e degli "imprescindibili doveri" di questo verso quelle, ~i sono per lo più 1spirate allo spirito campanilistico nostrano, quanto mai pugnace (ed anzi, oggi aureamente .premiato), sia pu.r richiamandosi (ma stancamente, con la stanchezza che deriva dalle inveterate abitudini) alle esigenze dell'eco11,omianazionale. Ciò non fa meraviglia, e, entro certi limiti, può essere anche comprensibile: meno compren~ibile, però, al riguardo, l'atteggiamento delle autorità responsabili .. Ancora una volta occorre tristem,ente rilevare l'irrazionale e improvvisato dilettantismo con cui troppo spesso da noi si governa la cosa pubblica. Siamo perfettamente consci della non facile posiizione d'un Ministro preso tra due fuochi: le proteste d'una città del Mezzogiorno che grida al soccorso, in forza del suo stato di capitale d'una zona "depressa"; e i voti 1zo1z n-ien,o assillanti di un'altra città che, in qualità di terra redenta e restituita alla Patria, dalla Patria esige professioni di simpatia più concrete d'un pittoresco 'sventolio di vessilli o di piu,me bersaglieresche. Ma vorremmo anche far presente che all'amministrazione d'un paese non si può p,rovvedere con gli stes~ criteri del padre di famiglia, che, per amore della pace domestica, distribuisce le chicche tra i figli capricciosi (tanto più _ quando, come appunto accade spesso in faniiglia, la distribuzione delle ch-icche contribuisce ad esaltare lo scontento). Una assennata opinione, degna d'esser menzionata, anche se pur troppo rara perla in un groviglio di insufficienti ed unilaterali argomentazioni, fu quella espressa da Il Giornale di Napoli del 28 aprile: "Bisogna mettersi in testa una volta per sempre ,che in tema di Società sovvenz,ioJnate non si può parlare di .società dell'Alto Tirreno, o dell'Alto Adriatico o del Medio e Basso Tirreno ed Adriatico, ma soltanto di Società italiane alimentate dal denaro di tutti i contribuenti del Nord e del Sud ... ". Il che significa, giitstamente, che il problema dei porti e della navigazione va esaminato unitariamente; e, importa aggiungere, non solo in riferimento alla situazione attuale, bensì anche (e forse soprattutto) in riferimento ai possibili sviluppi di ·u1ia accorta politica commerciale e marittinia. Gli interessi dei d,iversi, porti tirrenici ed adriatici vanno difesi, sostenuti e soddisfatti dallo Stato in quanto, e solo in quanto, essi coincidano con l'interesse dell' e,conomia riazionale: le esigenze del retroterra dei porti di Napoli, di Genova e di Ven,ezia; le possibilità di aSJSiicurareal porto di Trieste il retroterra austriaco e balcanico contesi dalla concorrente infiitenza dei porti della Germania settentrionale o della Jugoslavia; l'eventu,ale potenziamento del porto di Bari o di Taranto (che forse sarebbe utile allo scopo di evitare un'eccessiva c.oncentrazione degli sforzi della politica di sviluppo del Mezzogiorno limitatamente ad una zona come quella di Napoli, certo assai più fiorente della gran parte del Meridione), andrebbero tittle studiate e risolte armonicarnente, BiblotecaGino Bianco

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