lula, i quali completano l'opera col lavoro « per caseggiato>>. A sera, le copie rimaste invendute vengono rimesse ai gestori delle edicole, insieme all'importo dei giornali venduti. Nei giorni feriali, invece, il compito viene assolto dagli <<amici>>,che sono funzionari della Federazione comunista. Essi trasportano le copie a bordo di camioncini fino ai cancelli delle fabbriche, dove i pacchi vengono presi in consegna dai <<collettori>>, che provvedono poi ad offrire l'Unità agli operai. Lo strillonaggio svolge a Napoli un ruolo secondario, poichè la scelta dei lettori in favore di un determinato giornale è dettata principalmente dall'abitudine. Tuttavia, esso viene attivamente praticato al centro, specie in favore di alcuni gior~ali e di alcune edizioni degli stessi giornali. Ne fanno uso il Roma e Il Giornale del pomeriggio; Il Corriere di Napoli, che si avvale di abilissimi e rinomati «strilloni>>, la cui esuberanza trova un'efficace ispirazione nei ti,toli del foglio serale; il Paese-sera e, con risultati alquanto inferiori rispetto a quest'ultimo, Il Giornale d'Italia. I dati relativi alla vendita dei giornali, dobbiamo aggiungere, rappresentano uno dei pochi segreti d'ufficio che l'organizzazione amministrativo-contabile delle aziende italiane sia effettivamente in grado di dif endere. Questo è dunque un settore in cui manca.no « fonti autorizzate >>,e; bisogna perciò ricorrere a fonti sì competenti e qualificate, ma che non godono del crisma dell'ufficialità. Questo stato di cose determina difficoltà nel lavoro e incertezza nei risultati. Vi abbiamo ovviato non solo moltiplicando il nostro impegno 11ellaricerca, ma anche sottoponendo le cifre di prima mano al giudizio Jei <<bene informati » delle amministrazioni, delle redazioni e delle tipografie. Infine abbiamo intervistato i gestori di una serie di <<edicole campione », vale a dire rivendite di giornali dislocate in punti strategici della città: quartieri centrali, dove hanno sede in prevalenza uffici e negozi, quartieri d'abitazione dei ceti borghesi, rioni popolari, centri operai, e zone cui fanno capo le grandi vie di comunicazione con le altre regioni. Crediamo di essere così in grado di offrire al lettore alcuni dati che sono sufficientemente vicini alla realtà per avere un valore d'informazione e di orientamento. La sintesi delle informazioni ottenute, fondata anche sull'attendibilità delle diverse fonti consultate, ci indica per gli ultimi sei mesi le seguenti Bibloteca Gino Bianco
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