Nord e Sud - anno II - n. 5 - aprile 1955

IN CORSIVO \ SULLA RIVISTA Pirelli, nel numero del rnarzo 1955, si può legger~ una autorevole inchie~ta di Guido Macera sulla industrializzazione del 1\llezzogiorno. Dopo aver fatto, per così dire, la storia del problema, dal punto di vista economico e da quello legislativo, Guido 1 Macera fa iil punto sulla situazione. Gioverà anzitutto rifarsi alle interessanti tabelle di dati che Macera ci pone innanzi agli occhi. Dalla prima di queste tabelle _ dedicata alla ripartizione regionale dei finanziamenti, in quella che Macera chiarna la « seconda fase » dell'industrializzazione _ risultano le seguenti percentuali di ripartizione regionale: Campania 34,4%; Sicilia 27%; Puglia 8,7%; Abruzzo 7,3%; Sardegna 6,2%; Calabria 5,4%; Lazio 5,4%. Queste percentuali già denunciano alcune ten- , denze che devono essere tenute presenti: così la concentrazione di finanziamenti nell'anello industriale napoletano, che rappresenta, sia pure artificiosamente una « zona sviluppata » rispetto al territorio meridionale e perciò richiama maggiori investimenti. Anche questa è una ragione che raccomanda di esplorare un'altra strada, non ancora battuta, completamente a quella delle facilitazioni creditizie, e da noi suggerita sul terzo numero di questa rivista ( « Una politica della città », Nord e Sud, a. II, n. 3, pp. 35-39): una intelligente localizzazione di zone industriali. Quanto all'alta percentuale della Sicilia, è da segnalare l'alto valore medio per finanziamento rispetto alle altre regioni. Mentre nel Mezzogiorno .continentale « si è soprattutto 1Aicostruito », commenta Macera, « in Sicilia il credito si è incanalato verso i nuovi impianti, eisendo qui maggiori le necessità di capitale che occorre investire ». Irrisorie le percentuali delle altre regioni, a riprova di quanto dicevamo suJ.~la tendenza defl'industrialz"zzazione a concentrarsi artificiosamente in zone già in parte sviluppate, come l'anello napoletano, quan,do non vi siano zone dove operi una apposita legislazione, tendente a localizzare, e proprio perciò a distribuire territorialniente, i benefici dello sviluppo industriale. · La seconda tabella riguarda la ripartizione dei finanziamenti per settori: pr~p_ale il settore agriçolo-alimentare con il 29)3% dei finanziamenti (sono Bibloteca Gino Bianco

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