cando le proprie abitudini al fine di prolungare la permanenza in campagna; il contadino mat~rano rinuncia ben volentieri al lavoro nelle masserie, preferendo occuparsi nelle opere della Forestale, della Riforma e del Consorzio di Bonifica, che gli permettono di andare fuori da Matera la mattina per rientrarvi la sera. L'argomento economico-agricolo non esaurisce, comunque, il problema di Matera: esso ha un contenuto vasto e poliedrico, che si riassume e condensa nella situazione urbanistica della città. Destinata da ragioni storiche e fisiche ad essere un centro rurale, con tendenza a divenire, nel tempo, anche sede di rapporti burocratici e politici, Matera riceve la pro• pria forma di centro abitato da attività umane che sono strettamente connesse alle esigenze della produzione agricola della zona. Respinto il contadino dalla campagna, dove le condizioni climatiche e geopedologiche . impediscono la normale vita colonica, la costituzione di un agglomerato cittadino diventa l'unica soluzione possibile in un paese dove appunto l'insediamento stabile sui terreni da coltivare riesce insopportabile. In tal senso la costituzione di una citta si rivela come un atto di profonda sfiducia nelle possibilità dell'uomo a modificare le condizioni naturali. Attraverso i secoli la cristallizzazione di certi rapporti induce ad un atteggiamento unilaterale nei confronti dei proble1ni della vita rurale : abituato a vivere a contatto con i propri simili, il contadino materano concepisce con difficolta il distacco dalla sua abitazione in città. Nel cavo di quella forma caratteristica di insediamento che è il vicinato, egli trova un calore umano di cui la sua vita, altrimenti povera e ridotta da condizioni esterne al puro essenziale, mancherebbe completamente: non si spiega l'attaccamento del materano al suo << Sasso>>, se non si tiene conto dei valori sentimentali e psicologici che lo tengono legato alla comunità. Si può dire che, in un paese dove difettano altri valori e persino i presupposti necessari· allo sviluppo di un vivere civile, l'attaccamento alla comunità rivela un moto istintivo di evasione psicologica da uno stato di fatto oggettivamente senza vie di scampo. Altresì, lo stabilirsi di usi e abitudini, che diventano una seconda natura dell'uomo locale, dà luogo ad una situazione sociale del tutto nuova e inconsueta; il comportamento del contadino materano viene a stabilire condizioni singolari di lavoro e metodi affatto particolari di conduzione agricola. Di per sè non economico ma psicologico, l'atteggiamento clell'agricoltore dell'agro di Matera p_roduce Bibloteca Gino Bianco
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