novembre 1953 altre 8 nuove abitazioni, l'apposita Commissione Comunale le consegnò a poderisti della Riforma. Restavano da occupare 33 abitazioni a copertura della disponibilità di case del primo lotto. Si provvide alla preparazione degli elenchi nominativi degli aventi diritto (inclusi nel Programma della Legge) e l'Ente Riforma ne segnalò 58, scelti tra piccoli affittuari provenienti dai « Sassi >>, che sarebbero entrati in possesso di terreni da assegnare in quote e, secondariamente, in poderi nell'orbita de La Martella. La Commissione Comunale interpellò le 58 famiglie prescelte e solamente 13 si dichiararono disposte a trasferirsi a La Martella (4 poderisti e 9 quotisti); rifiutarono la casa 43 famiglie che non trovavano sufficiente a determinare il loro interesse prevalente nella zona la quota di terreno assegnata dalla Riforma, pur di superficie molto vicina al minimo di 3 ettari previsto nel Programma di trasferimento. Si aveva, quindi, la prima prova dell'inadeguatezza delle previsioni: prova tanto più premonitrice di ulteriori insufficienze del sistema quando si tenga conto che nel caso in esame giuocava un miglioramento della situazione patrimoniale delle famiglie, dato che, alla conduzione di terreni in affitto precario, si contrapponeva la proprietà delle nuove quote. Soltanto 10 delle 13 famiglie furono iscritte in elenco, in aggiunta ad altre 23 selezionate dalla Commissione Comunale, ma più precisamente dal Comune e dall'UNRRA-CASAS. Queste 23 famiglie non avevano tutte i titoli per essere comprese tra gli assegnatari della Riforma e si trasferivano a La Martella principalmente in virtù del beneficio della nuova casa accordata dalla Legge Speciale per i « Sassi >>. In effetti, questa distinzione fu rispettata all'atto pratico del trasferimento delle famiglie, poichè per 10 di esse fu l'Ente Riforma a provvedere al trasporto delle masserizie e per le altre 23 provvide l'UNRRA-CASAS. *** In conclusione, a tutto l'aprile 1954, si erano complessivamente trasferite nel villaggio 90 famiglie : 49 con un primo scaglione, 8 con un secondo, e rispettivamente 10 e 23 con un terzo ed un quarto. Dopo alcune settimane dall'arrivo nella borgata, le 23 famiglie, per la maggior parte non autosufficienti e, in alcuni casi, prive anche dei titoli richiesti per il Bibloteca Gino Bianco
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