DOCUMENTI E INCHIESTE Dai << Sassi >> alle borgate Negli anni che hanno seguito l'ultima guerra il problema materano è stato largamente dibattuto ed è giunto a maturazione nel 1952 con la promulgazione di una Legge speciale di iniziativa governativa. . I termini in cui la questione è stata posta si sono precisati da un lato nell'impostazione di un piano di evacuazione dei cosiddetti « Sassi )) inabitabili del centro di Matera, dall'altro nella ricerca delle migliori condizioni d'insediamento in campagna della popolazione contadina. Alla Legge speciale del 17 maggio 1952 n. 619 che stabilisce il risanamento dei « Sassi )> di Matera è allegato, infatti, un Programma che prevede il trasferimento in nuova sede degli abitanti di 2472 case dei Sassi classificate inabitabili e il riattamento di altre 859, mentre ne riconosce abitabili soltanto 43. Fanno parte integrante di questo Programma gli elenchi nominativi dei capi delle famiglie che alla data del 1° gennaio 1951 abitavano le tre distinte categorie di case. Lo Studio allestito dall'UNR·RA-CASAS, precedentemente alla promulgazione della legge, aveva accertato attraverso censimento e sopraluogo, l'inabitabilità di 1560 case, numero che fu aumentato solo di venti unità in sede di controllo da parte del Genio Civile di Matera. Quando, però, la Commissione Speciale dei « Sassi )) (nominata secondo le norme dell'art. 1 della Legge) procedette alla definizione del Programma, prevalsero sui criteri della classificazione individuale delle case inabitabili, quelli di una classificazione per unità urbanistiche rionali. Questo mutamento di indirizzo fece salire da 1580 a 2472 il numero delle case inabitabili, con i conseguenti maggiori oneri finanziari, pur nel quadro di una soluzione urbanistica più razionale. Bibloteca Gino Bianco
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