Nord e Sud - anno II - n. 5 - aprile 1955

i covelliani e l'enfant terrible d.c., Senatore Riccio. Tutto si svolse in maniera idilliaca e il Sindaco finse alla perfezione la parte del buon democratico, dopo aver opportunamente ammansito il pubblico dei suoi fedeli. Disse perfino di aver bisogno delle opposizioni : il che era vero, perchè esse gli permettono di avere il numero legale dei consiglieri necessario allo svolgimento della seduta. Ma le accuse portate contro l'Amministrazione non ci sembra siano state confutate: che, se così fosse stato, o saremmo già di fronte all'imminenza di nuove elezi011i, oppure si dovrebbero considerare calunnie le accuse del Sen. Riccio. Questo dilemma non può essere lasciato aperto - come si è fatto nella seduta consiliare del .12 marzo - senza determinare rilevanti conseguenze politiche. R.F. Il meridionalismo liberale della sinistra laica « Non è 11n caso che la prima rivista 'meridionalista' abbia avuto vita dagli ambienti della così detta ' sinistra laica' e sul cadere del 1954 ». Con queste parole si apre un articolo che Tommaso Morlino - al quale ci lega un'a1nicizia che risale ai tempi in cui, dopo la Liberazione, si venivano intrecciando i pri1ni rapporti fra i gruppi giova11ili dei vari partiti - ha dedicato su Il Popolo ai rapporti fra il meridionalismo della « sinistra laica » ed il « frontismo meridionale » del P.C.I. (((Sinistra laica e frontis1no meridionale », Il Popolo, 3 marzo 1955). Tommaso Morlino, che dal Congres50 di Napoli in poi è anche membro del Consiglio Nazionale della D.C., prosegue osservando che proprio gli ambienti della cc sinistra laica » sono i primi cc ad essere toccati dal particolare tempo di sviluppo della strategia comunista »; e _che in questo senso .. Nord e Sud esprime innanzitutto « la presa di coscienza di questi ambienti rispetto a questo sviluppo della strategia comunista »; la quale « ha avviato la grande operazione di porsi come erede di tutta la tradizione del meridionalismo, per legittimarsi come forza di sviluppo della società italiana ». Ci sia consentito osservare che questo giudizio coglie nel seg1no per quanto riguarda la strategia comunista, ma non si estende a tutte_ le condizioni in cui questa strategia si è potuta sviluppare. Ed è proprio riferendosi a queste condizioni che si delineano i tern1ini di una possibile convergenza fra le nostre posizioni e quelle dei Morlino e dei suoi amici. Dei mezzi e dei fini della strategia comunista noi abbiamo preso coscienza assai prima che potessimo dar vita a Nord e Sitd. Così da molto tempo [58] Bibloteca Gino Bianco

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