elevati e, conseguerttemente, mantenendo alti i prezzi al consumo; ~uoce ai rapporti tra produttori e consumatori rendendone difficile e farraginosa la reciproca comprensione; contribuisce a lasciare insoddisfatte larghe zone della domanda; priva insomma la funzione intermediaria del suo significato e della sua utilità economica. Stralciamo ora, da una lettera apparsa sul Mondo economico del 18 settembre 1954, alcune impressioni di un venditore « sceso nell'Italia meridionale » a saggiarne la capacità di assorbimento « con riferimento a certi articoli di consumo non di prima necessità ». Tali impressioni sono atte a documentare 'la maggiore urgenza del problema nel Sud: cc ••• questa ignoranza di certe merci » - prodotti diffusissimi nelle altre parti deil paese - « dilagata e ristagnata anche in zone che hanno migliorato la loro situazione economica, ha finito per tramutarsi in causa di una più scarsa do- · manda, cioè a dire che in certe zone si intravvede qualche porzione di domanda non utilizzata ... il negozio è inteso come un locale con un'apertura sulla strada e spesso sprovvisto di finestra... la mancanza della vetrina è soltanto un aspetto del più importante fenomeno che è la trascuratezza nella vendita ... ». Per quanto detto sopra, quindi, si rende manifestamente necessaria una liberalizzazione del commercio, condizione indispe11sabile per una sua modernizzazione. Quali siano invece gli immediati interessi dei commercianti si può facilmente dedurre considerando le lamentele da essi sollevate nel corso dei convegni di cui innanzi: preoccupati di vedersi sottrarre ogni ·strum.ento di controllo sulla naturale espansione degli scambi, protestano cointro i pericoli di una « eccessiva libertà » e di una rottura della già instabile « situazione di equilibrio » raggiunta. Ad essi non sfugge - e lo ammettono esplicitamente - che la soluzione dei problemi commerciali è da ricercarsi attraverso una riforma organizzativa; con tutta probabilità si rendono anche conto che i loro sforzi in questo senso sarebbero alla lunga coronati da un inc.remento dei profitti: ma, salve le possi°bili eccezioni, sembrano nella scelta piuttosto propensi all'uovo di oggi che alla gallina di domani. Legata ad una professione in molti casi ereditaria, quasi sempre condotta con metodi tradizionali, troppo spesso considerata come un investimento di capita~i cc a tt1tto riposo » o quasi, la categoria dei commercianti è restìa alle innovazioni e ai miglioramenti: lo spirito del cc pioniere » è decisamente deficiente, tranne che nelle categorie dei più umili ambulanti e « piazzisti », come quelle su cui maggiormente pren1ono le necessità del viver quotidiano. Lo stesso Mondo economico (29 gennaio 1955) ha rivolto le sue attenzioni alla pubblicazione ministeriale da cui abbiamo tratto i dati precedenti. Dopo aver esaminato brevemente la cc situazione degli esercizi », e aver anch'egli concluso sulla « necessità di mutamenti nella struttura della organizBibloteca Gino Bianco
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