Nord e Sud - anno II - n. 5 - aprile 1955

serve per esprimere in modo, se si vuole contraddittorio, ma non per questo meno perentorio, la sua protesta e la sua volontà di mutamento. Questa massa è stata catturata dalla capacità di impostazione politica e dalla sapienza organizzativa del P.C.I., e nessun'altra regione del Mezzogiorno lo dimostra meglio di questa Sicilia, dove i comunisti hanno nel giro di soli sette anni più che triplicato i loro voti. A questo schieramento di { orze che preme come una poderosa massa d'urto, le destre non sanno op- .Porre che il più gretto conservatorismo o il nazionalismo balordo e parolaio (senza tema di contraddizione con i precedenti separatisti) che le cosid., dette << forze nazionali >> invocano a coprire una· vocazione conservatrice sposata alla più totale mancanza di idee e di programmi. Al centro, la Democrazia Cristiana, oscillante tra audacie ideologiche e interessi clie11te... listici, non è riuscita a mantenere una posizione di equilibrio democratico e ha dovuto anzi compromettersi con le forze di destra. Evidentemente, nel momento stesso in cui tutto lo schieramento democratico era impeg11ato sul piano nazionale nella collaborazione al governo con la D.C., le sue ali estreme subivano il richiamo della sinistra (che inalberava le bandiere della lotta laica contro la pressione clericale e della lotta per il rin11ovamento economico-sociale) e della destra conservatrice offesa nei suoi i11teressimateriali. È stata questa logica della lotta politica che ha condotto ai risultati delle elezioni regionali del '51 e alla formazione del governo che ha retto la Regione in questi ultimi quattro anni: Governo della D.C. con l)estrema destra. E coloro che vagheggiano una soluzione analoga per l'Italia dovrebbero informarsi sulla esperienza di ql!esto Governo, a meno che non preferiscano aspettare, per il loro estremo disincanto, i risultati delle elezioni per il terzo Parlamento Regionale. Dei tre problemi fondamentali che dominano oggi la lotta politica in Sicilia, il Governo Regionale non è riuscito a risolverne nessuno e si pre • senta innanzi agli elettori perdente su tutti. È appena di ieri la scoperta del petrolio in Sicilia: questo non era solo un fatto economico di valore inestimabile, era innanzitutto un fatto politico e morale. La scoperta di giacimenti di petrolio nel sottosuolo siciliano è la rottura d'un incanto secolare, la smentita allo schema della tragica povertà del suolo meridionale: si può dire senza timore di esagerazioni che i meridionalisti sono come 1 usciti da un incubo terribile che li aveva sempre ossessionati, quello della ingratitudine della loro terra. Su questo fatto politico e morale i partiti Bibloteca Gino Bianco

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