Nord e Sud - anno II - n. 5 - aprile 1955

perciò, tanto maggiore è divenuto il disinteresse e l'assenteismo effettivo del proprietario, anche se spesso più esosa è la sua pretesa nella riscossione .dei canoni e degli altri diritti contrattuali. Più ancora che per volontà, per forza di cose la proprietà borghese ha perduto, perciò, il car;ittere di proprietà imprenditrice (9 ). Esattamente il processo inverso è stato percorso ·dalle categorie contadine. I contadini d'ogni parte del Mezzogiorno non hanno, infatti, assistito inerti al processo di trasformazione della proprietà borgl1ese e non banno semplicemente accettato i nuovi rapporti che quella offriva loro, ma li hanno sollecitati e consolidati con la tenacia del loro lavoro e del ✓ loro risparmio. Non si può certo dire che un aiuto a questo fine sia loro venuto dal1' esterno. Il commercio dei prodotti agricoli si è conservato in forme decisamente contrarie agli interessi dei piccoli produttori; e così si dica per l'industria trasformatrice dei pro~otti stessi. Il credito è stato loro negato .di fatto, lasciandoli senz'alcun aiuto nella morsa dell'usura, progressivamente attenuata, ma mai scomparsa. Il peso degli inattivi e dei disoccupati è venuto continuamente crescendo sulle loro spalle, senza possibilità alcuna di attenuarlo ricorrendo alla pubblica assistenza. La loro posizione, infine, rispetto ai proprietari nell'applicazione dei contratti - sebbene sia progressivamente migliorata per quanto riguarda i residui ser~ili dei contratti stessi - non è affatto migliorata, anzi è peggiorata, per quanto ( 9 ) Secondo l'Indagine I.N.E.A. sui tipi d'impresa (G. Medici: / tipi d'i.mpresa n·ell'agricoltura italiana, Roma, 1952), la proprietà non coltivatrice nel Mezzogiorno e nelle Isole si divideva nel seguente modo in relazione all'ampiezza: piccola (meno di L. 10.000 di reddito imponibile) . . . . . . . media (tra L. 10.000 e L. 100.000 di reddito imponibile) . . . . grande ( oltre L. ·•100.000 di red,dito imponibile) . . . . . . . . (1000 Ha) % ,1.873 5o,9 1.352 36,'7 454 12,4 3.679 100,0 Poichè 10.000 lire d'imponibile corrispondono a circa 25 ettari nelle zone intensive, con una media di L. 400 d'imponjbile per ettaro, e a· circa 60 ettari in quelle -estensive, con una media di L. 150 d'imponibile per etta;o, ciò significa che oltre la metà della proprietà non coltivatrice ha un'ampiezza inferiore a quei limiti, e che in notevole parte ha un'ampiezza incom·patibile con la costituzione di un'organica .azienda agraria. Bibloteca Gino Bianco •

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