ne ripetuta di questi motivi di frazionamento della proprietà è dimostrato da infiniti dati. La statistica del numero degli articoli di ruolo dell'imposta sui terreni indica come più intenso che nel rimanente del paese sia stato .n. el Mezzogiorno e in Sicilia il processo di frazionamento della proprietà fondiaria (1 ). Qualche indagine particolare dimostra, d'altra parte, come tale processo non interessi soltanto il fenomeno della crescente, graduale formazione della proprietà coltivatrice, bensì anche il frazionamento della proprietà che resta in mani borghesi (8 ). In molti casi la proprietà borghese si è ridotta ad un tale stato di frazionamento da non poter più costituire la base per la formazione anche. della più piccola azienda agraria e da escludere, perciò, la convenien~a di qualsiasi investimento. Quanto più è piccola la proprietà borghese, (') In mancanza di una serie di indagini ripetute sulla distribuzione della proprietà fondiaria, la statistica del numero degli articoli dj ruolo dell'imposta sui terreni rappresenta l'indice più valido del fenomeno del frazionamento. Ecco j dati relativi alle regioni meridionali per quattro dei sessantacinque anni .tra il 1889 e 1953 (in migliaia): Regioni Abruzzi-Molise . . . . Campania . . . . Puglia . . . . . Basilicata . . . . Calabria . . Sjcilia • . . Sardegna . . . . Sud-Isole . . . . . . . . . • Italia . . . . . . . 417 5°4 278 173 258 691 240 2.561 5.691 588 652 472 212 234 823 266 3·247 6.968 719 697 598 235 454 1.114 3°9 4.125 9.078 1953 776 848 793 301 512 1.329 358 4·917 10.467 1889==100 Indice al 1953 186,0 168,1 285,0 174,0 198,1 192,4 149,0 191,9 184,7 • i ~. ( 8 ) In Sicilia i « latifondi » di estensione superiore ai 200 ettari, che occupavano nel 1907, al tempo dell'Inchiesta Lorenzoni, Ha 718 mila circa, erano ridotti nel 1927, quando un altro stu<lio fu eseguito al riguardo (Molè), ad Ha 540.700; erano stati, cioè, frazionati, in vent'anni, 177 mila ettari, pari a circa il 25 o/o del totale. In Campania il confronto tra l'indagine catastale eseguita da Alessandro Brizi (Rapporti tra proprietà, impresa e mano- d'opera: Campania-, Roma, 1931) nel 1930 e la corrispondente indagine dell'I.N .E.A. del 1947 dimostra come le proprietà di ampiezza inferiore ai 25 ettari si siano estese, in soli 15 anni, su di una superficie parj al 5-10% di quella occupata dalle proprietà di maggiore ampiezza. Bibloteca Gino Bianco
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