Nord e Sud - anno II - n. 5 - aprile 1955

I lavoratori agricoli, cioè, si spogliarono delle ~orme del lavoro servile e dell'impresa precaria e diventarono,/ prevalentemente in alcuni luoghi, esclusivamente in altri, salariati agricoli, il cui salario, per quanto talvolta · più basso del precario reddito di prima, era meglio distribuito nel corso dell'anno e meglio consentiva di allentare la morsa dell'usura. La prima fase della trasformazione agraria del Mezzogiorno si chiuse così, intorno al 1880, al tempo della crisi agraria e dell'inizio tempestoso dell'emigrazione. Nelle impervie zone dell'Appennino o ~ei più poveri tratti costieri i vecchi rapporti precari e servili sussistevano inalterati e talvolta aggravati; ma altrove - nelle pianure costiere ed interne, nelle zone collinari meglio adatte alla cerealicoltura, in tutte le zone ormai conquistate alle colture intensive - l'attività agricola era passata saldamente nelle mani dei proprietari imprenditori (coadiuvati _dauna efficiente categoria di medi e grandi affittuari) e le masse lavoratrici avevano assunto figura e sostanza di braccianti e di salariati. A modo suo, cioè, l'agricoltura meridionale - malgrado alcuni residui del passato, sui quali troppo ci si sofferma - aveva avuto un rapido e completo sviluppo borghese e capitalistico. La seconda fase dell'evoluzione - i cui caratteri e resultati sono, per ·così dire, opposti a quelli della prima, or ora sommariamente illustrati - ha avuto inizio appunto intorno al 1880 e si è conclusa ai nostri giorni. I fenomeni che la determinarono sono numerosi e tra loro cooperanti ·anche se contrastanti : l'emigrazione, il movimento e la legislazione sinda~ cale, il crescere in vario modo della popolazione, il subentrare _dellenuove generazioni nella proprietà borghese, il frazionamento di questa, il rispar~ mio contadino, le sue conseguenze. Con intensità di volta in volta diversa \ questi fenomeni agirono ininterrottamente dal · 1880 al 1950, sulle classi agricole, trasformando gradualmente i rapporti tra proprietari fondiari e lavoratori. Comparsi quasi tutti negli ultimi decenni del secolo scorso, questi fenomeni hanno continuato ad operare, tranquillamente dal 1900 al 1915, in modo accelerato ed intenso dal 1915 al 1933, durante la prima , guerra, la prima inflazione e la grande crisi; si sono poi, per così dire, consolidati nei pochi anni di stabilità del regime fascista, per accelerarsi ancora e quasi compiersi in qt1est'ultimo quindicennio. [r6] Bibloteca Gino Bianco

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