I anche discusso a Ginevra, mentre l'Italia era inerte spettatrice. Il protocollo Herriot-Mac Donald rendeva inutile il patto del Reno, da cui l'Italia o sarebbe esclusa·perchè non la riguarda, ed allora sarebbe esclusa da un patto chiave della politica europea, o in cui entrerebbe, ma senza assicurare i suoi particilari interessi >>. In sostanza Sforza contrapporieva una politica di pace europea ad una politica contingente di intese necessariamente labili, che in sostanza era tornata in onore dopo i fallimenti wilsoniani. Mentre Sforza dimostrò in quel discorso che un partito nazionalista, come quello fascista, finiva con il rinnegare nella nuova situazione dell'Europa il proprio stesso nazionalismo e gli interessi più vitali del paese, Roberto Bencivenga rilevò nella sua relazione l'incapacità del regime di fronte ai problemi militari; i gravi problemi, che si pongono pure in tempo di pace, dell'organizzazione militare ed in particolare il problema degli alti comandi, possono avere coerenti soluzioni solamente nelle grandi democrazie. Gli ampi dibattiti che si svolgono nei paesi liberali sono i più indicati ad elaborare le migliori soluzioni delle questioni inerenti alla difesa nazionale; mentre uno Stato che sia nelle condizioni di quello italiano non può no~ tener conto dei limiti che alle spese per gli armamenti devono derivare dalle insufficienze economiche. Dopo aver rilevato tutta la inopportunità di una po~itica cosiddetta « tecnica >> degli armamenti, Bencivenga soggiungeva: << Deriva da ciò che la politica degli armamenti d~ve essere integrata da una adeguata politica di amicizie o meglio di alleanze: poichè sarebbe facile illusione il credere che, abbandonati a noi stessi, pur disponendo di ingenti forze marinare, noi potremmo assicurare l'ingente trasporto marittimo delle derrate necessarie attraverso il canale di Suez o lo stretto di Gibilterra quando fossimo in guerra con l'una o l'altra delle grandi potenze marittime. È dunque necessario nell'interesse della difesa nazionale, che il nostro paese coltivi amicizie ed alleanze e promuova quegli accordi internazionali che sono nel programma di una politica estera democratica». Proseguendo nel loro tentativo di offrire al paese un'indicazione di governo democratico, i relatori e gli intervenuti al Congresso dell'Unione Nazionale discussero ampiamente tutte le questioni economiche e sociali che travagliavano l'Italia fin dalla sua unità. Così Meuccio Ruini - dopo aver chiarito l'assoluta mancanza di meriti del regime nel miglioramento Bibloteca Gino Bianco '
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