un rimprovero chi vorrebbe condiscendenza per i propri accomodamenti». Se le speranze immediate di liberazione dal fascismo erano ormai scomparse all'orizzonte, perchè i ceti che avevano speculato sulla guerra (« accumulando patrimoni che non hanno la stessa funzione che la ricchezza ha nelle mani di una classe capitalistica cosciente della sua funzione e responsabilità ») detenevano saldamente il potere, era anche vero che il loro imperversare attraverso il fascismo affinava, migliorava e rendeva più esperta la classe dirigente che si andava preparando in quella parte della borghesia che sentiva crescere in sè l'impotente ribellione per la distruzione delle proprie tradizioni di austerità e compostezza: nei cir-• · coli di studio, nelle palestre culturali di poche riviste e di pochi giornali, nelle aule universitarie. Era la generazione sui vent'anni rappresentata, a quel Congresso, da Ugo La Malfa. Maturavano fatti economici interni - diceva il deputato di Sarno - che non tollereranno a lungo l'esclusione dei ceti popolari dalla vita pubblica. L'imperialismo del regime condurrà ad avventure che coinvolgeranno proprio questi ceti popolari: « Quando entreremo in un nuovo periodo di preparazione storica, quando dovremo eventualmente pensare ancora a risolvere altri problemi internazionali, ebbene, allora i governi che avranno tali compiti dovranno inizialmente, pregiudizialmente, ricostruire su basi morali e politiche saldissime il patto d'alleanza fra lo Stato e la totalità dei cittadini, perchè senza di esso ogni politica estera, con le sue eventuali conseguenze guerresche, è impossibile>>. Ed allorchè la classe dirigente - ricostituitasi all'indomani del fascismo - compositan1ente e disorganicamente si sforzò di restituire all'Italia la sua dig11ità, l'antifascismo non potè non ripensare alla pr,ofezia di Amendola: << L'Aventino assume~à domani, quando tutti guarderanno con serenità di giudizio ai fatti che si sono svolti, un carattere su cui non sarà possibile sollevare alcun dubbio: il carattere cioè della più diritta, della più animosa, della più memoranda rivendicazione integrale dei poteri del Parlamento che la storia ricordi ». Se la formazione di una classe dirigente è di per se stessa un problema morale e culturale, non fu certo piccola cosa l'aver eretto, in una svolta cruciale della storia d'Italia, un nuovo polo d'orientamento, in luogo del logorato costituzionalismo tradizionale, affetto ormai da una scoperta degenerazione parlamentaristica. Come abbiamo ~opra rilevato, esistevano in seno all'Unione Nazionale [108] BiblotecaGino Bianco
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