Amendola il solo a dirlo; ma a lui spettava il merito di aver rovesciato l'interpretazione corrente del fascismo. La stessa cosa in sostanza diceva Ferraro, quando affermava che la caduta degli Imperi centrali aveva cancellato ogni possibilità di regimi intermedi fra il diritto divino e la sovranità popolare; e che quindi, se qualcosa doveva considerarsi tramontata, ., non era certo la forma liberale e democratica della lotta politica, che solo adesso, anzi, poteva avere più ampi sviluppi, bensì l'attualità e il prestigio di governi fondati sul costituzionalismo o sul cancellieratd; per cui non solo l'Italia, ma l'intera Europa, prima o poi si sarebbe trovata a dover scegliere fra il regime della forza ed il vero governo democratico. Ma il problema su cui più insisteva Amendola, nella sua relazione al Congresso dell'Unione Nazionale, era quello dell'Aventino. Ciò è dovuto al fatto che molti erano coloro i quali sostenevano la necessità del ritorno in aula; ed anzi, Bandini aveva affermato che la discesa dall'Aventino era indispensabile, soprattutto come premessa dell'ambita trasformazione dell'Unione Nazionale in partito. Duramente Amendola rispose a Bandini che, se egli faceva dell'Aventino una questione di tattica, solo i deputati dell'Unione potevano in quel momento prendere una decisione in proposito. Se invece egli faceva questioni di atteggiamento di fronte al regime, allora era bene tener conto dell'alternativa molto precisa e rigida su cui si fondava l'Unione Nazionale: e cioè l'alternativa fra l'intransi• genza degli <<aventiniani» e la complicità dei <<fiancheggiatori>>.La quale scelta appariva imposta dal fascismo stesso, che << fu sempre intransi- • gente quanto alla forma e non ammise mai una collaborazione politica, ma solamente collaborazioni tecniche». A che cosa è servita, in questa situazione, l'intransigenza? si chiedeva Amendola (ed è t1na domanda che si pongono tutti coloro che ripensano all'Aventino, dubita11do dell'opportunità della linea politica di Amendola). Essa è servita, rispondeva il leader dell'opposizione, ma non a conseguire successi pratici immediati. Per comprendere i motivi dell'Aventino bisogna guardare più lontano: << Mediante l'intransigenza noi abbiamo salvato dei valori morali: risultato che difficilmente avrebbe potuto essere sopravalutato in un paese nel quale troppo spesso la politica si riduce a combinazione, transazione, ed accorta previsione della via che sarà percorsa dal carro del vincitore. Contro siffatto costume sappiamo di aver offerto un esempio che è e rimarrà salutare per l'Italia, anche se esso imbarazzi come Bibloteca Gino Bianco
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