Da questi dati statistici si deduce che dal solo Mezzogiorno, cioè Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, partirono nel 1953 per terre d'oltremare ben 79.403 emigranti contro 33.025 partiti complessivamente dalle restanti regioni d'Italia. La partecipazione dell'Italia meridionale è quindi di gran lunga superiore a quella dell'Italia settentrionale e rappresenta oltre il 72 % della nostra emigrazione totale. Significative, e di maggior importanza per lo studio delle condizioni ambientali delle varie regioni, le cifre dei rimpatri: 17.627 contro i 79.403 espatri per il Mezzogiorno (una media, cioè del 21~;{))1;7.076 contro 33.025 espatri per il Centro Nord (con una media di oltre il 60%). Con queste due posizioni estreme: Calabria, su 19.433 emigranti, 1'11 % di rimpatriati (2.642); Piemonte e Liguria, su complessivi 3.441 emigranti, circa il 70% di rimpatriati (2.339). Quindi, come si vede, per il Nord si tratta prevalentemente di emigrazione temporanea. Tale constatazione è confermata anche dalle cifre relative agli espatri e ai rimpatri via mare nei primi mesi del 1954: un totale di espatri, per il solo Mezzogiorno, di 64.088 con 11,346 rimpatri, contro 22.565 emigranti dal resto d'Italia con 8.795 rimpatri. Ciò conferma che il fenomeno emigratorio è ~enomeno prevale11temente meridionale e trova la sua origine nelle condizioni di squilibrio tra l'indice demografico e il sottosviluppo economico del Mezzogiorno, dove difficilmente l'espatriato fa ritorno, sobbarcandosi ai più umili lavori oltremare e alle più severe privazioni pur di evitare la solitudine, la miseria, l'abbandono della propria regione; fenomeno che non è rilevante per il Nord, in particolar modo se ci si limita alle regioni altamente industrializzate del triangolo Piemonte, Liguria e Lombardia. Quando si parla di emigrazione dall'Italia ci si riferisce perciò a questo flusso meridionale. (considerando che l'emigrazione dal Nord verso i paesi continentali è in genere stagionale); il nostro << paese emigratorio >>, cioè, ha i suoi punti limite a Marsala e al Garigliano. Al massimo vi si potrebbe in.. eludere il Lazio, con un'appendice nel Veneto. Poichè l'emigrazione si articola in un dialogo internazionale, è doveroso a questo punto chiedersi quali siano le prospettive emigratorie che si affacciano al nostro paese nel prossimo futuro. Si è già avuto occasione di parlare dei diversi paesi di tradizionale immigrazione italiana. Per quanto riguarda l'Europa, l'unica nazione che ha Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==