Nord e Sud - anno II - n. 4 - marzo 1955

da altri paesi emigratori europei, come ad esempio l'Olanda e la Germania,. sono assai più vantaggiose di quelle che la nostra diplomazia è riuscita a negoziare. Alla Germania, l'Australia concede la massima autonomia ner reclutamento; lo stesso dicasi dell'accordo tedesco-belga per l'impiego dei minatori. L'Olanda ha ottenuto in Brasile garanzie molto maggiori che· non l'Italia in fatto di emigrazione di coloni. È ovvio che, a determinare il miglior trattamento concesso ad altri paesi, entra anche il pregiudizio, razziale, che ancora avvelena le relazioni tra i popoli. Sintomatico a questo· proposito il fatto che, ad una recente seduta dell'O.N.U., proponendosi un·. voto di sfiducia alla politica razziale perseguita dall'Unione Sud-Africana,. l'Australia, la Gran Bretagna, la Francia, il Brasile hanno votato contro egli Stati Uniti si sono astenuti. Le cifre dell'emigrazione italiana, con particolare riguardo a quella meridionale, dal 1946 al secondo quadrimestre del 1954, rappresentano comunque il risultato dei mali che abbiamo tentato di delineare. Fornire le cifre dell'emigrazione non è impresa facile; i nostri servizi emigratori non sono riusciti ad ideare una rilevazione statistica efficiente. Le cifre pubblicate dal nostro Ministero degli Esteri e dall'Istituto Centrale di Statistica sono molto spesso difformi; quelle del Ministero del Lavoro di solito sono incomplete, perchè tengono conto soltanto dell'emigrazione assistita, tralasciando quella individuale. I quadri che riportiamo derivano~ pertanto, oltre che dalle fonti citate, da indagini effettuate, in particolare per il 1954, presso le compagnie di navigazione marittima ed aerea (purtroppo tali compagnie annoverano tra gli emigranti tutti i partenti in III classe) e dai dati sull'immigrazione forniti dai vari paesi stranieri. Più difficile ancora è registrare l'emigrazione effettiva nei paesi continentali, in quanto i rimpatri degli emigranti via terra vengono confusi con il rientro dei turisti. In realtà soltanto i rimpatri d'oltre Oceano possono essere conputati con una certa precisione. Una effettiva ripresa del nostro flusso emigratorio si ebbe nel 1946, anno che vide ai primi posti, come meta della nostra emigrazione, date le difficoltà dei trasporti marittimi, i paesi europei: Francia e Belgio soprattutto. Lentamente ebbe inizio anche 11n certo movimento via mare, da Napoli e da Palermo, tra difficoltà enormi, con entrambi i porti ancora in buona parte occupati dagli Alleati, con armatori in vena di accumulare d~naro mediante l'uso e l'abuso di quelle carrette navali che erano le Liberty. Bibloteca Gino Bianco

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