nale d'Italia. È un piccolo dato, questo, che deve far meditare sulla minore o maggiore attualità dei temi del << recupero a destra »1 • Noi riteniamo che la situazione sia radicalmente mutata. Nel 1955 si suggerisce Ja qualche parte all'on. Fanfani una politica che, a prescindere dalla nostra avversionedi principio, poteva avere forse per la D.C. una qualche attualità nel 1950, quando la sitµazione elettorale della destra era montant.c, non come oggi preci.pitosamente calante. Perciò, a coltivare l't.llusione di ripetere uti 18 aprile, oggi la D.C. r1:schiadi ripetere un . ' . piu grave 7 giugno. Questo vale anche per il P.L.I.: peraltro i risultati del recente Consiglio Nazionale di questo partito hanno aggravato oltre le previsioni i pericoli che incombono sul prossimo avvenire della maggioranza democratica. D.i un anno ormai il P.L.I. corre precipi,tosamenteverso la degradazione politica, se non anche verso la decomposizione elettorale, seriamente pregiudicando i rapporti con gli altri partiti democratici, irresponsabilmente avanzando pretese di incompatibilità sempre più rigida fra l'apporto liberale e quello socialista al quadriparti.to. L'umiliazione inflitta dall'on. Malagodi ai Ministri, con l'ordine del giorno che ha concluso il Consiglio Nazionale, rende assaidifficile e problematico il futuro del quadripartito. A vantaggio di chi? Illudendosi di << libera/,izzare la destra», l'on. Malagodi, come suoi più illustri e meno illustri predecessori,rischia di liquidare sul piano politico, ed anche su quello elettorale, tradizioni e speranze del liberalismo italiano. Intanto, a inseguire il miraggio della << destra seria», l'on. Malagodi ha già distrutto quasi tutte le risultanti liberali che la difficile situazione ha finora consentito. Ripetiamo, quindi, che questa idea di « recupero a destra>>a, d una analisi attenta, si manifesta veramente calamitosa; che la parte fnù importante dell'elettorato di destra, piccola borghesia non meno che sottoproletariato, è oggi in rapido trasferimento verso sinistra; che si tratta. di sapere se si vuole intercettare questa parte dell'elettorato di destta su posizioni democratiche, oppure recuperarequella piccola parte di esso - trascurabile in sede elettorale, ingombrante e potente per gli interessi che ra;ppresenta - che può essereeffettivamente recuperata,ma solo quando si sia disposti a compromettere la politica liberale e riformatrice. Ove poi si volesse davvero scegliere questa seconda strada, si sappia che il paese è più sensibile ai nzutamenti di quantp si pensi, è assai,meno qua- [7] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==