concluso il C.I.M.E., dal 1952 ad oggi, è presto detto. Sui 35.000 emigranti italiani preventivati per il primo anno di attività, cioè il 1952 (l'anno prov-- visorio), ne partirono soltanto 11.608; .nel 1953 gli italiani furono 20.656; per il 1954 ne furono preventivati 45 mila, ma, quando si potranno avere le statistiche definitive, si vedrà che si è giunti si e no ai 35.000. Va notato che queste cifre del C.I.M.E. si riferiscono generalmente a componenti di gruppi familiari che vanno a raggiungere il capo-famiglia già emigrato per suo conto. Il C.I.M.E. non ha trovato sino ad oggi alcun nuovo campo di lavoro alla mano d'opera esuberante italiana. All'opera di questo ennesimo organismo internazionale il Governo italiano contribuisce con una spesa di circa 70.000 lire per ogni emigrante imbarcato. Ne è derivata l'idea, di recente attuata mercè intese tra il nostro Governo e il C.I.M.E., di concedere aiuti finanziari al singolo emigrante che, pur essendo in possesso di un atto di cl1iamata o di un contratto di lavoro, validi per l'espatrio, non fosse in grado di affrontare le spese del viaggio. Così è sorto l'E.F.I. (Emigrazione Finanziaria Individuale) per cui l'emigrante singolo riceve dal C.I.M.E. un prestito per le spese di viaggio purchè si impegni, mercè una apposita dichiarazione, a restituire ratealmente all'ente .finanziatore (in questo caso il Governo italiano) la somma anticipata. Dopo studi, conferenze, piani e contropiani, si è giunti quindi alla poco felice conclusione di lasciare al singolo individuo la responsabilità di procacciarsi un lavoro all'estero, non essendo i tanti organi internazionali capaci di farlo; con il solo contentino dell'aiuto finanziario che il Governo italiano avrebbe potuto e ancora potrebbe benissimo effettuare direttamente. C'è poi da ricordare il piano della cosiddetta « politica triangolare ))' emanazione diretta del famoso « punto IV )) di Truman, nel quadro della politica statunitense di aiuto alle aree depresse. Questa politica triangolare presupponeva un'azione concorde proveniente da tre lati: la mano d'opera doveva essere offerta dalle aree depresse, il terreno messo a disposizione dai paesi d'immigrazione poco sviluppati o intenzionati a fecondare nuove zone del loro vasto territorio, i finanziamenti necessari allo sviluppo forniti da vari enti. Allora parve di capire che a quest'ultima bisogna avrebbe provveduto lo stesso Governo americano e infatti ci fu un primo modesto stanziamento di 45 mila dollari, nel 1950, per l'assistenza tecnica alle aree depresse: cifra che venne ridotta dal Congresso di Washington a proporzioni minime. Poi della politica triangolare non si parlò più. Bibloteca Gino Bianco
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