l'esercizio della libertà sindacale. Eccezioni alla regola generale ve ne sono state, qualche volta addirittura in polemica aperta contro la maggioranza della confederazione padronale. Ma ciò che preme di rilevare è che queste eccezioni non sono mai state rappresentate da aziende I.R.I. L'assenza di una direzione centrale di politica sindacale e lo scarso interesse ai nuovi esperimenti in questo delicato settore da parte di dirigenti le cui responsabilità non erano chiaramente definite, ha fatto sì che nelle aziende del gruppo siderurgico e meccanico l'esercizio dispotico dell'autorità aziendale abbia sensibilmente accresciuto l'irrequietezza delle maestranze. Orbene, sarebbe certamente una pericolosa illusione quella di chi ritenesse sussistere nel momento attuale, nelle aziende I.R.I. considerate nel loro complesso, un margine per una politica salariale più favorevole ai lavoratori; e non saranno certo gli organizzatori sindacali più avveduti a negare che occorre procedere con estrema cautela su questo terreno. Ma è pur sempre vero che, nell'ambito del complesso, vi sono aziende la cui solidità non dovrebbe vale.re soltanto come esempio dei buoni risultati tecnico-economici ai quali può condurre la gestione statale, ma anche come base per la concessione ai lavoratori di una congrua partecipazione ai benefici della maggiore produttività aziendale. Ed ancora, il miglioramento delle condizioni normative non economiche e delle relazioni umane possono perseguirsi per un certo margine senza rilevanti oneri economici aggiuntivi (si pensi, per esempio, all'enorme importanza che, per l'azienda come per le maestranze, può avere una politica razionale delle assunzioni e dei licenziamenti). Se gli alti salari del welfare capitalism non sono purtroppo una realtà concepibile nel sistema economico-industriale italiano, e se le condizioni politiche non permettono probabilmente l'introduzione di schemi di cogestione e di democrazia industriale oltre il livello tecnico - ma questa stessa possibilità dovrebbe essere presa in seria considerazione -, non è detto che la sola alternativa possibile sia quella indicata dalla maggioranza del padronato italiano. Alla riconquistata autonomia sindacale dovrà pertanto corrispondere I una mutata politica del personale. Su questo piano, non soltanto potrà essere rimontato lo svantaggio dell'isolamento sindacale, ma le aziende di Stato potranno assumere una funzione pilota nel campo contrattuale e delle relazioni umane, ponendosi progressivamente anche in questo settore (soprattutto se si saprà porre mano all'indispensabile opera di preparazione [73] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==