Nord e Sud - anno II - n. 4 - marzo 1955

sull'indirizzo della gestione, proprio in rapporto a questioni sindacali (8 ); la frequente· rivendicazione, da parte delle organizzazioni dei lavoratori, di una politica contrattiiale distinta da quella degli imprenditori privati, unita al formarsi nelle maestranze degli stabilimenti, ed in genere, nell'opinione pubblica, di una coscienza critica non soltanto nei confronti dei dirigenti come tali, ma anche in quanto cattivi amministratori di un patrimonio pubblico : sono tutte circostanze che hanno contribuito ad alterare gli schemi entro i quali, fino a pochi anni fa, si erano mosse le responsabilità degli amministratori, qualificando sempre più chiaramente la natura dei loro doveri nel senso del pubblico interesse. Quando si pensi che talvolta gli stessi massimi responsabili della politica governativa sono stati chiamati in causa in Parlamento ·e costretti ad un redde rationem per fatti attinenti alla gestione delle aziende I.R.I. nella determinazione dei quali essi non avevano avuto parte alcuna (9 ), viene fatto di chiedersi se la paventata politicizzazione non sia per caso già in atto, ed il processo relativo non si svolga in modo del tutto anomalo e patologico, proprio per l'insufficienza della cornice strutturale esistente. Se va infatti soddisfatta l'esigenza di difendere la gestione delle aziende di Stato dal rischio di degenerare in un'allegra elargizione di benefici sociali, è certo che non si potrà mantenere in piedi una finzione di neutralismo tecnico nella gestione stessa, quando s'è visto che la responsabilità di essa risale, di fatto, ai supremi organi costituzionali. Si è ancora sostenuto che lo « ~ganciamento >) dalla Confindustria delle aziende I.R.I. a partecipazione mista, costituirebbe una violazione dei diritti delle minoranze (10 ) e finirebbe addirittura con l'inibire l'apporto del capitale privato. Non si vede, in realtà, per quale ragione l'I.R.I., laddove disponga della maggioranza, assoluta o relativa, non possa far valere, at- ( 8 ) Cfr. l'o.d.g. Fessi per la sospensione dei licenziamenti negli stabilimenti I.R.I., approvato dalla Camera nel 1953. { 9 ) Si rammentino le note essenziali dell'episodio Sangiorgio: nel luglio scorso, l'assemblea dei soci, riunita improvvisamente a Roma, deliberò la messa in liquidazione della società. Il governo, per bocca di Vanoni e di Scelba si assunse in Parlamento la piena corresponsabilità con l'operato dei dirigenti della società. Ciò che all'opinione apparve più riprovevole fu la chiara intenzione dei dirigenti di cogliere di sorpresa sia i sindacati operai che lo stesso governo, che si. dovette assumere a posteriori la responsabilità. ( 10 ) Cfr. l'articolo non firmato La posizione delle industrie l.R.l., apparso su << Es_teri », 15 agosto 1954. Bibloteca Gino Bianco

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