dei datori di lavoro. Tale tesi è apertamente sostenuta dalla stampa padronale e dallo stesso quotidiano ufficioso « Il Messaggero » (6 ); ed, in alcuni, viene assurdamente sviluppata nel senso che, una volta ammesso il principio dello « sganciamento », questo dovrebbe essere semmai bivalente, ed investire gli stessi dipendenti delle aziende I.R.I. nei riguardi dei sindacati operai (1 ). A proposito di questa tesi nella sua prima enunciazione si può osservare che la Confindustria è un'associazione privata, alla quale non è riconosciuta alcuna rappresentatività di diritto pubblico e che, pertanto, la conservazione della sua unità non corrisponde ad un interesse _delloStato. La seconda obiezione prospetta il pericolo di un indebolimento della forza sindacale delle aziende I.R.I. (e non più della Confindustria), una volta che alle stesse venisse meno la sòlidarietà degli imprenditori privati, - pericolo tanto più grave, in quanto la dichiarata assunzione di criteri « sociali )) di gestione potrebbe fornire lo spunto ad una catena di agitazioni e di rivendicazioni, il cui peso ricadrebbe prima o poi sul bilancio dello Stato e sugli stessi contribuenti. Tale tesi che non è priva di fondamento, e che rispecchia anche alcune preoccupazioni espresse dall'on. La Malfa nella relazione sulla riorganizzazione _dellepartecipazioni economiche dello Stato, dovrebbe se non altro mettere in guardia contro i pericoli di uno « sganciamento )) dissociato dal riassetto dell'intero sistema. Si fa anche osservare che l'inquadramento sindacale autonomo delle aziende di Stato porterebbe in Parlamento le controversie di lavoro, e determinerebbe la loro completa politicizzazione. Ma se, da un lato, si deve concedere-che il controllo parlamentare sulle attività economiche dello Stato va disciplinato in maniera precisa, con riguardo alle esigenze di una buona gestione tecnica, è anche vero che l'esperienza di otto anni di restituita libertà parlamentare è sufficiente per qualificare come una pia illusione la pretesa di quanti ritengono possibile l'esercizio meramente tecnico-economico di una così imponente gestione patrimoniale dello Stato. Negli ultimi anni l'Istituto è venutò infatti assumendo, pur costretto - com'è - nelle maglie di uno statuto privatistico, una crescente responsabilità pubblica. La chiamata in causa in Parlamento dei suoi dirigenti; la votazione di mozioni ( 6 ) 30 luglio r954. Nello stesso senso prendeva posizione il Cons. N az. dell'Unione Cattolica Imprenditori e Dirigenti. - ( 1 ) F. Bozz1N1, Società l.R.l.: lo· « sganciamento ))' in « Giornale d'Italia », 21 luglio 1954. [68] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==