Nord e Sud - anno II - n. 4 - marzo 1955

È una sciagura per il nostro paese che i responsabili della cosa pubblica non si rendano conto di quanto sia diversa la realtà da quello che essi immaginano, di come ci si avvii sempre di più verso una china scivolosa. Non è la prima volta che una classe dirigente commette l'errore di valutazione che viene commettendo la classe dirigente italiana oggi, di andare verso destra metitrreil paese precipita nella direzione opposta. L'esperienza del passato dimostra, però, che quei ceti che hanno commesso un siffatto errore di apprezzamento sono stati inesorabilmente spazzati via. Non sembra che queste ovvie considerazioni abmano m1 olta fortuna nel nostro 1 paese. Se noi consideriamo gli avvenimenti che si sono svolti in questi ultimi due mesi, troviamo una serie di indicazioni che denunciano u11disorientamento generale, che coinvolge governo, partiti, grup- -pi, parlamentari, giornali, ambienti economici e grande burocrazia. Quando, per esempio, un accordo per la legge elettorale in Sicilia richiede schermaglie e ma1iovre prima di giungere iti porto con uno strascicodi molte insoddisfazioni, si rivela ancora una volta l'incapacità della maggioranza parlamentare che regge l'attuale governo ad esprimersi come coalizione politica nel paese.Può darsi che per il momento non sussistano alternative, oltre quella del ricorso alle elezioni, ma proprio perciò è doloroso che questa maggioranza riesca soltanto a concludere qualche • precario comprome;so. Fra questi compromessi, quello sui patti agrari ha messo a nudo una situazione che noi abbiamo denunciato da sempre; l'allineamento del P.L.l. sul fronte padronale, criterio-guidadella Segreteria dell'on. Malagodi, ha paralizzato il Governo e ha disperso le speranze che essoaveva suscita~onei primi mesi. Inoltre, si è fatto sentire, nella reazione dell'on. Malagodi al compromesso conclusodai ministri, un bruscogioco di redini con cui certe forze esterne vogliono padroneggiareil P·.L.l.; come se si trattassedi un'appendice politicadel loro sindacato.N ell'anzbitodel quale si è intanto verificato il significativo episodiodella sostituzione di Costacon De Micheli, uomo di fiducia degli nessi gruppi che or è un anno hanno messo le redini a/, P.L.I., facendosi rappresentare dall'on. Malagodi; e le dichiarazioni del 12uovopresidente degli industriali non ci sembrano le più rassicurantidal puntp di vista della cautelache si addice a chi da una inasprita lotta di classe, sempre che si resti sul terreno della democrazia, ha tutto da perdere e nulla da guadagnare. Infine, c'è da registrare il caso D'Onofrio, tanto [sl Bibloteca Gino Bianco

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