111 realtà, dal 7 giugno 195·3 in Italia noi assistiamo ad u11curioso e tragico spettacolo: il paese va a sinistra mentre larghi settori del personale politi·codirigente si spostatio verso destra. I risultati elettorali hanno dimostrato che v'era un sensibilissimo guadagno delle sinistre estreme e un guadagno assai meno sensibile delle destre monarchiche e fascistiche; essi han110anzi di1nostrato che tra il '52 e il '53 v'era stata una battutp,d'arresto e in qualche caso un regresso degli estremisti di destra; finalmente, le elezioni parziali successive al 7 giugno 1953 hanno mostrato dovunque un calo precipitoso delle forze di destra, talvolta il trasfetimento di i·ngenti nuclei dell'elettorato di destra all'estrema sinistra. Questo è un fatto perfettarriente logico e assolutamente comprensibile; il sottoproletariato urbano e le plebi contadine non potevano restare all'infinito sedotte dalla medusa 1nonarchica; nè la piccola borghesia ,Poteva subire compatta, oltre un cert,olimite, la logora calami.tadel « fronte nazi·onale >>. Nel Mezzogiorno - e in tutta l'Italia - qualcosa è pur avvenuto negli ultimi dieci anni e non si può continuare a fingere di ignorarlo; il sottoproletariato urbano, le plebi contadine emigrano precipitosamente verso sinistra e datino così un colorito e una potenza 11uovi alla protesta e alla tivolta che prima esprimevano in modo ancora contraddittorio; la piccola borghesia protestraa11che'ssa, ma non più soltanto con acce11tinazionalistici, bensì, sempre più numerosa, con accenti giacobini. Che cosa può mai giustificare il funesto errore che si commette dd tante parti? Anche qui bisogna dire - per doloro,soche sia l'ammetterlo - che l'errore deriva da un'osservazione superficiale ed insufficiente, dalla constatazione cioè che oggi sied'enel Parlamento uria assaipiù cospicua rappresentanzadell'estrema destra di quanto 110nvi f asseprima. Questa è, come si è detto, una impressione superficiale, che non va al fondo delle cose; nel Mezzogiorno la destra, se si paragonano i dati del 1946 con quelli del 1953 ( ovviamente il 1948 è un a11noeccezionale e no11, può servire di paragone), non ha realizzato gra11diguadagni i11,termini di voti·; essa ha però guadagnato i11termi11idi deputati perchè si è concetJtrata in due liste soltanto. Il fenomeno è dunque più apparente che reale; ed è un fenomeno di cui le osservazioni che si so110fatte prima, e quelle più ampie e diffttse svolte pi·ù avanti, in questo stesso numero di ., Nord e Sud, a proposito della « parabola monarchica)), valgono a mostrare la caducità. Bibloteca Gino Bianco
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