• ., coloro che oggi non riescono a procurarsela è necessario, cioè, che coraggiosamente si imboccliino vie che sono nuove per il nostro Paese, ma che altrove, dagli Stati Uniti alla Tailandia, hanno condotto a risultati veramente soddisfacenti (vedi: Manlio Rossi-Doria, Il credito agrario controllato negli Stati Uniti d'America, in « Atti della Accademia dei Georgofili », vol. XVII, sesta serie, e Domenico Viggiani, Il Credito agrario controllato quale forma di assistenza sociale in favore delle famiglie rurali povere, in « Rivista di Economia Agraria » voi. VIII, num. 4, Dicembre I 953). Considerate da questo punto di vista, le proposte del prof. Dell'Amore non appaiono risolutive nè innovatrici: la creazione del fondo di garanzia, che dovrebbe assorbire 1'8o % delle eventuali perdite derivanti dalle operazioni, non . solo verrebbe a snaturare la stessa funzione creditizia, ma non riuscirebbe a far ottenere il credito a coloro che, pur avendone bisogno e potendo impiegarlo nel processo produttivo, non offrono adeguate garanzie reali nè personali. Vorremmo che il prof. Dell'Amore, che certo si propone di affrontare anche questo importantissimo aspetto del credito agrario, meditasse attentamente su questa osservazione ed esaminasse, quindi, la possibilità di prevedere che la garan - zia, totale, del fondo predetto venisse limitata a quelle operazioni che, in mancanza di essa, non verrebbero concesse. Analoga garanzia totale beninteso sempre in aggiunta a quella ipotecaria, potrebbe anche utilmente venir prestata ai finanziamenti richiesti per la esecuzione delle trasformazioni fondiarie imposte dalla legge; essa consentirebbe ai proprietari interessati di ottenere dal credito i mezzi di cui hanno bisogno e che oggi non riescono sempre a procurarsi. In questo modo, quei proprietari non potrebbero trovare scuse o pretesti per ulteriori inadempienze, punibili con quell'articolo 42 della legge sulla bonifica int~grale che finalmente comincia a essere applicato, e sarebbero impegnati ad interessarsi attivamente al successo della _trasformazione delle· proprie aziende. Questo potrebbe essere, per esempi~, uno di quegli adattamenti del sistema creditizio che, giustamente, il « piano Vanoni » considera necessari perchè possano realizzarsi gli investimenti a carico dei privati nella misura e nei tempi voluti. I compiti sopra accennati, che esulano in parte dalla funzione ordinaria degli istituti di credito agrario, potrebbero venire assegnati agli istituti regionali, che secondo il progetto Dell'Amore, dovrebbero esercitare anche il credito di miglioramento. Sarebbe necessario, tuttavia, che le loro organizzazioni, sopra tutto quelle tecniche, venissero adeguatamente potenziate; ed il relativo costo, per una parte almeno della quota da attribuire a questi compiti, potrebbe essere sostenuto dallo Stato o dall'intero sistema, attraverso contributi da corrispondere da parte dell'Istituto nazi anale. Contro la creazione di questo Istituto e contro le proposte rdative all'assorbimento obbligatorio dei suoi titoli, pare si appuntino le critiche più vivaci. Bisogna riconoscere, tuttavia, che la esigenza di un ente centrale di credito· agrario è stata sentita e soddisfatta in tutti i Paesi progrediti e che certo sarà utile [57] Bibloteca Gino Bianco r
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