cuno di questi centri costieri si è industrializzato: alcune industrie sono legate alla produzione agricola locale, che è quella dell'olio di oliva e degli agrumi; altre - le filande - segnano una fase di sviluppo di antichissime tradizionali manifatture domestiche. A Bovalino è sorta una grande segheria alla quale il legname giunge direttamente dai vicini monti per mezzo della teleferica ( ma, ahimè, l'irrazionale disboscamento costa alla nostra terra quei periodici disastri alluvionali paragonabili per l'entità dei danni umani ed economici ai terremoti o alle terribili epidemie di colera di fine secolo). I capitali impegnati - ci dicono - provengono spesso dal Nord, segno questo del deficiente spirito di iniziativa degli uomini del Sud, ma il largo impiego di mano d'opera non specializzata ha alleviato non poco la miseria del bracciante, il quale, quando non è riuscito a trasformarsi in opera~o dell'industria, è ancora sfruttato in maniera bestiale (500 lire a giornata lavorativa). Se l'industrializzaz!one della regione seguisse un piano razionale e preordinato, invece di affidarsi, come spesso ac-- cade, all'iniziativa di speculatori a volte incompetenti, e tenesse conto dei fattori geografici, tutta la vita sociale se ne avvantaggerebbe e si porrebbe un freno all'esodo di centinaia di laureati e diplomati che vanno a cercare fortuna altrove e di migliaia di braccianti i quali, abbandonando il paese che non ha saputo procurare loro una occupazione stabile, alimentano il sottoproletariato cavernicolo delle città. Il Governo ha invece sinora preferito adottare provvedimenti che potremmo definire di emergenza, impiegando la mano d'opera disoccupata in lavori « di pubblica utilità » mediante l'istituzione di cantieri di lavoro. Il carattere di temporaneità di tale impiego svela l'inefficienza dei provvedimenti ai fini di una soluzione radicale del problema dell'occupazione, a cui sono strettamente legati quelli (di respiro addirittura nazionale) del rapporto città-campagna e dell'equilibrio sociale; quando addirittura non lasci sospettare il prevalere di motivi elettoralistici sulle considerazioni politiche, economiche, sociali (sospetto, questo, giustificato, se l'apertura di una strada, iniziata prima delle elezioni, viene sospesa ad elezioni avvenute). Ma spinta in avanti, sia pure lenta, c'è stata, e risulta .costante, Uno dei segni più confortanti è la nascita di nuove scuole di istruzione media in parecchi centri del litorale allacciati dalla ferrovia; effetto dell'aumento della popolazione scolastica che 1n venti anni si è decuplicata. Da Reggio a Catanzaro (escludiamo i capiluoghi) sulla riviera Jonica sono sorti : un Liceo Classico, un Istituto Magistrale, un Istituto Tecnico Commerciale, cinque scuole Medie, cinque scuole di Avviamento. La maggior diffusione della cultura ha freato necessità nuove, ignote alla generazione di cinquanta anni fa. A Locri ed a Siderno esistono librerie ben fornite, che nulla hanno da invidiare a quelle dei centri maggiori; la diffusione delle riviste di cultura e di vita politica è alimentata dallo stesso impegno politico di giovani professionisti ed universitari che la rinascita della vita democratica in Italia non sempre ha lasciato inerti. Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==