\ ,, è stato· costituito e fatto funzionare nel vero modo in cui doveva essere costituito e fatto funzionare: come brains trust politico e tecn:co della politica d'investimenti pubblici nel Mezzogiorno. La primit:va équipe cli consiglieri, nella misura in cui era stata scelta' al livello dei Mazzocchi, dei Cifareili, dei Cas·· sandro, poteva anche far pensare che la funzione di brains trust sarebbe stata assolta, sia pure alla meglio. Poi questa équipe si è venuta modificando e le nuove nom~ne hanno rappresentato una progressiva degradazione politica dell'organo. Infatti, per eludere le pretese dei monarchici, per dare qualche soddisfazione alla pressione democristiana, per non accendere rivalità fra le correnti del partito di maggioranza, per la preoccupazione di scabrose discussioni fra i partiti, si è proceduto alla nomina di alcune degne persone, prive del tutto, però, dell'autorevolezza poEtica che si addice a responsabilità del genere. A questo punto la funzione di brains trust era emigrata dalla Cassa, indebolita in un punto vitale; ma non aveva potuto trovare una sede opportuna al Comitato dei Ministri. L'errore dell 'on. Ca1npilli può essere definito così: aver accentra - to, presso la Presidenza del Comitato dei 1vlinistri, tutti i poteri e tutte le funzioni, rinunciando a potenz:are l'organo che gli doveva dare la maggiore collaborazione, pur di assicurarsi alle spalle una fittizia tranquillità politica. Allo stato delle cose non c'è da suggerire altro che una riqualificazione politica del Consiglio d'Amministrazione della Cassa, facendo appello a uomini cli grande autorevolezza poiitica e tecnica, di sicura fedeltà democratica, di aperta mentalità newdealista. Solo così la Pres:de11za del Comitato dei Ministri può essere sollevata dalla preoccupazione del « controllo analitico >>, dall'esercizio di poteri e dall'assolvimento di funzioni che la distolgono dai suoi compiti più propri, dall'esigenza di ·dedicare la sua attenzione e le sue energie ai problemi del coordinamento. Qui si pone, però, l'esigenza di prendere atto del secondo errore di impostazione. Esso si riferisce appunto al modo con cui è stato in1postato il problema del coordinamento fra spesa ordinaria e spesa straordinaria, donde la polemica sulla natura aggiuntiva o sostitutiva degli investimenti della Cassa. Era ed è fatale che una volta istituita la Cassa, per i settori di sua competenza,, tutte le sollecitazioni ai fjni di questo o quell'investime11to, di questa o quell'opera, di questo o quel programma, si riversassero a premere sui suoi organi, liberando i Ministeri dalle pressioni locali. Così era ed è naturale che i Ministeri tendano a dirottare verso la Cassa tutte le spese inerenti ai settori ed ai territori nei quali la Cassa è abilitata ad intervenire. Perciò era ed è fatale che la spesa ordinaria, in presenza di una spesa straordinaria, avesse a subire una flessione rispetto a un suo livello ideale. Per ristabilire un equilibrio e riportare a questo livello la spesa ordinaria - in modo che quella straordinaria non cessi di essere tale - non si deve tanto guardare a quei settori, come bonifiche acquedotti viabilità, le cui esigenze sono colmate dalla Cassa, ma piuttosto ad altri settori d'intervento nel Mezzogiorno, a favore dei quali i Ministeri e la spesa ordinaria possono e debbono compiere cose notevoli, ad inteBiblotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==