Nord e Sud - anno II - n. 4 - marzo 1955

conservazione al disopra di una monoto11a polemica giornalistica e di un umorismo che conosce i fasti dei Guareschi e dei Longanesi. *** La scissione monarchica ha riproposto alla destra italiana il tema della sua articolazione politica. Da anni essa persegue lo sforzo di creare un efficiente partito conservatore, che le risparmi o almeno dia maggior forza ali' occulta (anche se po~ non sempre tanto occulta e comunque troppo spesso efficace) pressione che, per fare aséoltare la sua voce, è costretta ad esercitare nel seno di partiti obbedienti ad altre ispirazioni. Lo sforzo, clamorosamente fallito una prima volta con l'U.Q., si avvia ora coi monarchici ad un secondo fallimento. Invano si è tentato di salvare la situazione con tentativi di conciliazione, di cui la fondamentale divergenza di interessi che abbiamo sopra rilevata assicurava in partenza l'insuccesso. I più notevoli, come è noto, sono stati quelli compiuti dal sen. Paolucci in due distinte riprese: a settembre dello scorso anno, nella sua qualità di presidente dell'U.M.I. e attraverso una pubblica discussione con Lauro, in cui si inserì ben presto anche il P.N.M.; e fra gennaio e febbraio di quest'anno, nella stessa qualit~, ma cercando di forzare la mano a Lauro, nell'imminenza delle nozze di Maria Pia di Savoia, con l'assumere di persona pro tempore anche la presidenza del P.N.M. Ma le iniziative del sen. Paolucci non hanno fatto, in ultima analisi, che avvelenare ancor più di rancore e di ira l' aria già non pura degli ambienti monarchici; e se la prima volta il rifiuto più netto venne da Covelli, al bis è stato Lauro a porre la questione nei termini più inconciliabili. Nè tentativi del genere avranno mai probabilità di riuscita, finchè perduri il contrasto di interessi dal quale la scissione stessa è nata. Il termine mediatore tra l'affarismo spicciolo di Lauro e gli interessi reazionari del P.N.M. potrebbe essere fornito soltanto da un avvicinamento della D.C. alle questioni politiche ed economiche dell'estrema destra. In tal caso sarebbe ipso facto risolto il contrasto fra le esigenze filogovernative degli uni e quelle antigovernative degli altri. Ma si tratta, co1ne si vede, di eventualità che, a lume di ragiqne, esulano dal futuro prevedibiie della vita italiana. Certo, pure atnputati da tante parti, i monarchici non spariranno dalla scena politica; e. circoscritti anche elettoralmente agli interessi e Bibloteca Gino Bianco

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