evidenti sollecitazioni personalistiche e affaristiche che ne hanno mosso i fondatori (4). Q11anto al P.N.M., perduta anche la spinta del caotico e opportunistico dinamisrno laurino, è destinata a farsi sempre più forte la congenita contraddizione che lo paralizza, e che non è, beninteso, quella fra qualificazione istituzionale e istanza conservatrice, bensì la contraddizione tra questa istanza e l'in1possibilità di tradurla in una formula politica avente effettiva capacità di presa sulla realtà italiana. Se altre forze non li prendono a rimorchio, i monarchici son destinati, secondo ogni apparenza, all'isolamento e ad un progressivo esaurimento. Questo almeno è il significato delle più recenti elezioni amministrative supplementari, che, soprattutto d.opo la scissione, ma anche prima di essa, hanno dovunque denunciato: incremento a favore della D.C. del . naturale riflusso degli elettori sbandati a destra fra il '5 I e il '53; larga messe comunista nei fertili campi del sottoproletariato ur,bano e rurale . (che, già monarchico per le « tradizioni e il sentimento », si avvia per la nuova strada ad una rudimentale coscienza popolare) e fra la incerta borghesia, adescata, come dicemmo, con il gran bluff del « produttivi .. smo >> monarchico e oggi da esso delusa; passaggio, infine, al M.S.I. di alcuni gruppi, sempre più limitati, ancora sensibili alla mitologia delle « forze nazionali >>. Il bilancio non potrebbe essere più fallimentare; ma è quello che necessariamente deriva, fra l'altro, dalla paurosa mancanza in campo monarchico di quadri minimamente adeguati - per cultura, per sensibilità morale, per intelligenza politica - alle funzioni di una moderna classe dirigente. Gli uomini del P.N.M. e del P.M.P. sono gli stessi della gerarchia fascista; gli stessi del velleitarismo di una ormai decennale congiura antidemocratica e antirepubblicana. Vivessero altri cento anni, resterebbero sempre a rimasticare fra le sdentate gengive il cheMng - gum delle antiche filastrocche patriottarde e reazionarie. La loro definitiva condanna su un piano di civiltà nasce oggi dalla loro impotenza ad alimentare una pubblicistica capace di levare i problemi dell'ordine e della (4) Il sen. Fiorentino sosteneva fra l'altro nella sua relazione economi.ca al Convegno nazionale del P.M.P.: « Sarebbe errore nefasto ascoltare le voci demagogiche che vorrebbero far ordinare navi passeggeri delle quali non vi è alcuna necessità., da affidare alle Compagnie parastatali, accrescendo così ineluttabilmente il loro attuale disavanzo » (Roma del 14 dicembre scorso). Bibloteca Gino Bianco
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