lio. Lungi dal rievocare la monarchia nel suo « carattere sacrale >>, come un congressista del P.N.M. ebbe ingenuamente a chiedere, l'etichetta monarchica ha per i nostri, per gli uni e per gli altri, un dichiarato valore tattico : si tratta di agitare una bandiera che si ritiene possa essere una delle maggiori, se non l'unica remora allo scivolamento delle plebi meridionali sulla china dell'aborrito comunismo. La preoccupazione principale dei monarchici è, pertanto, la conservazione o, come essi preferirebbero dire, l'ordine; e questo è anche il punto dal quale P.N.M. e P.M.P. cominciano a divergere. Per Lauro l'ordine è ogni regime che sappia liquidare la presenza dei comunisti e in cui l'iniziativa privata (gli affari) non subisca alcun impedimento. Per lui tutto lo schieramento parlamentare, dai fascisti del M.S.I. al P.S.D.I., è ugualmente «democratico» e «nazionale». Il suo obiettivo è l' « unione nazionale >), un governo maccartista sostenuto da tutti i partiti non cominformisti; naturalmente, per combattere il comu11ismoe assicurare la sopravvive11zadei « sacri valori della nostra civiltà )>. U 11a tale situazio11e, co11ìa sua grigia uniforme penombra, gli consentirebbe, infatti, di essere permanentemente nel << giro» delle segrete cose di governo, così come esigono la natura e il volume dei suoi traffici e come vieppiù esige, da quando è sindaco di Napoli, la sua stessa personale posizione politica, che nella metropoli campana (male amministrabile, fra leggi speciali e Cassa per il Mezzogiorno, contro il governo) ha la sua maggior base. Ed è tanto precipuo quest'interesse di Lauro al buon accordo col governo (ogni governo) che ben si spiega così il suo revirement nei riguardi della D.C. dopo il 7 giugno; e appare davvero superfluo cercare altre motivazioni alla sua decisione di scindersi dal P.N.M. (anche se non fu certamente estranea la sua avversione personale contro Covelli, insorta in modo analogo a quelle che lo divisero brutalmente a suo tempo da altri uomini cui si era ciecamente affidato : Giannini, Consiglio, Coppa, Patrissi). Noteremo piuttosto - perchè indica con quanta significativa insiste11zaLauro ami tornare su questo tema - il curioso colorito << meridionalistico » col quale egli l1a ripresentato, dopo il Convegno delle rappresentanze popolari meridionali della D.C. e il discorso di Fanfani a Napoli, il suo appello ali' unione e alla concordia delle forze dell'ordine (3). (3) Cfr. specialmente l'articolo di Lauro stesso (« Per il Mezzogiorno») sul Roma del 23 dicembre ultimo. [37] Bibloteca Gino Bianco
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